Agente penitenziario di Rossano torna in libertà: il Riesame annulla gli arresti domiciliari
L’agente penitenziario di Rossano, accusato di aver introdotto telefoni in carcere e di detenzione di cocaina, è stato rilasciato dopo l’udienza, annullati gli arresti domciliari. La difesa: “Carenza di gravi indizi e insussistenza delle esigenze cautelari”
Corigliano Rossano, 31 gennaio 2025 – Il tribunale del riesame di Catanzaro ha annullato la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un agente penitenziario della Casa di Reclusione di Rossano, arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di aver introdotto telefoni cellulari e carica batterie all’interno del carcere, e di detenzione di cocaina nella sua abitazione. L’uomo, difeso dagli avvocati Antonietta Caputo, Gianluigi Zicarelli e Alfredo Zicarelli, è tornato in libertà dopo un’udienza in cui ha contestato ogni addebito e presentato documentazione a suo sostegno.
Le accuse e l’arresto
L’agente penitenziario era stato arrestato 15 giorni fa con l’accusa di aver procurato tre telefoni cellulari e tre carica batterie con l’intento di farli entrare nel carcere di Rossano, violando le norme di sicurezza. Inoltre, durante una perquisizione nella sua abitazione, erano stati trovati residui di cocaina, il che aveva portato a un’ulteriore accusa di detenzione di sostanze stupefacenti. Questi fatti avevano portato all’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari.
L’udienza e la difesa
Nel corso dell’udienza davanti al Tribunale della Libertà, l’indagato è comparso personalmente e ha quindi potuto presentare la sua versione dei fatti, contestando ogni accusa. La difesa ha prodotto una cospicua documentazione e dichiarazioni testimoniali, evidenziando la carenza di gravi indizi e l’insussistenza delle esigenze cautelari. Gli avvocati hanno sostenuto che non vi fossero prove sufficienti per giustificare la misura restrittiva.
La decisione del Tribunale
Al termine dell’udienza, il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso della difesa, annullando l’ordinanza applicativa degli arresti domiciliari e revocando la misura cautelare. La decisione è stata presa in considerazione della mancanza di elementi probatori forti e della non sussistenza di rischi come la fuga o l’inquinamento delle prove.
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