Atto aziendale dell'Asp: sindaci insoddisfatti sullo Jonio
Pronti ad impugnare l'atto aziendale dell'Asp che non soddisfa i sindaci
CARIATI - 12 apr. 21 - Oltre un mese e mezzo fa, facendo seguito a quanto unanimemente richiesto e condiviso nella precedente assemblea a Cosenza, sarebbe dovuta essere ri-convocata con urgenza la conferenza dei sindaci sulla sanità della provincia di Cosenza. La priorità e l’obiettivo, nel quadro arcinoto dell’emergenza sanitaria e pandemica amplificata in provincia di Cosenza e nel territorio del basso jonio, era una ed una soltanto: individuare e sintetizzare proposte tecniche, utili e concrete da avanzare in vista della redazione dell’atto aziendale dell’Asp di Cosenza. Ci eravamo dati 15 giorni di tempo, per invitare anche il commissario regionale Guido Longo che, però, come lui stesso ha pubblicamente dichiarato, non è mai stato sentito in merito. La conferenza dei sindaci non è mai stata convocata mentre, nel frattempo, è stato ufficializzato dall’Asp di Cosenza l’atteso atto aziendale che, come denunciato unanimemente, conferma la totale assenza di rispetto, di ascolto e di considerazione nei confronti dei sindaci che restano però gli unici rappresentanti democraticamente eletti nei territori interessati.
È quanto denuncia il Sindaco Filomena Greco che, alla luce del reiterato, grave ed intollerabile mancato coinvolgimento dei sindaci, all’esito del proficuo confronto dalla stessa sindaca avviato in questi ultimi giorni con tutti i colleghi della provincia subito dopo la divulgazione dei contenuti del documento aziendale, facendosi nuovamente interprete dell’esigenza di confronto ribadita dalle comunità locali e dagli amministratori ha richiesto con rinnovata urgenza che si proceda senza ulteriori ritardi all’immediata convocazione della conferenza sulla sanità alla presenza di tutti i sindaci.
Ciò che più rammarica – scandisce il Primo Cittadino – è che ci siamo fatti trovare nuovamente impreparati nel rispondere con consapevolezza e con competenza, esigendo di interloquire da attori coprotagonisti nella redazione di un documento programmatorio così importante per l’organizzazione della sanità provinciale ed evitando, quindi, di subire sistematicamente scelte calate dall’alto sulle nostre popolazioni.
Rispetto a quanto sta accadendo e che – continua – cristallizza ormai un atteggiamento consolidatosi negli anni, che è di umiliazione e di annullamento totale del valore e del senso della funzione dei sindaci quali unici rappresentanti democraticamente eletti nei e dai territori, serve una reazione senza precedenti che però non deve essere lasciata in capo ai singoli primi cittadini. Deve essere unanime. Insieme, senza fughe in avanti o indietro, ma mettendo sul piatto uno spirito unitario che probabilmente non ha mai prevalso – prosegue – dobbiamo concordare di recarci a Roma per consegnare, senza se e senza ma, tutte e nessuna esclusa, le fasce tricolore delle nostre città nella mani del Capo dello Stato, dimettendoci in massa. A cosa serve continuare in queste condizioni a fare il Sindaco? Perché continuare a subire, come rappresentanti delle nostre comunità, la totale assenza di coinvolgimento delle istituzioni democratiche? Ed a cosa serve continuare a muoversi in ordine sparso, invece di decidere insieme di renderci finalmente interpreti di un gesto forte, eclatante, importante ed unico proprio perché unitario, senza distinguo e senza eccezioni?
Nel precisare, infine, di aver appreso solo dai media nella giornata di oggi (lunedì 12 aprile) della fissazione ad horas di riunioni ristrette convocate in nome e per conto della Conferenza dei Sindaci ma delle quali i sindaci non erano stati informati né tanto meno consultati, ribadendo che non si è più disposti ad accettare deleghe nella rappresentanza degli interessi delle comunità e dei territori, la Greco invita tutti i colleghi della provincia a voler adoperarsi senza indugi per impugnare l’atto aziendale dell’Asp di Cosenza.