Aviosuperficie di Scalea, la minoranza solleva tanti interrogativi
Scalea, sull'aviosuperficie ancora tanti interrogativi senza risposte, dalla minoranza, Angelo Paravati, pone una serie di domande e solleva dubbi
Scalea, 30 novembre 2024 – Dalla minoranza di Scalea si tira nuovamente la coperta, fin troppo corta, dell'aviosuperficie ci sono tanti interrogativi senza risposte. Una struttura sgomberata in tutta fretta e, al momento, messa da parte. “Tutto fermo”. È quello che sostiene il consigliere del gruppo “Per Scalea”, Angelo Paravati. L'interesse mostrato nei mesi scorsi sembra essere momentaneamente svanito. «Alla città – afferma il consigliere di minoranza - non è stato ancora restituito niente, se non quello che è possibile vedere se si passa nelle vicinanze: una struttura oramai in disuso, abbandonata a sé stessa. Una situazione che deriva dall'improvvisazione e dall'incapacità gestionale».
Non c'è un'idea sul futuro
Secondo il consigliere di minoranza, insomma, sembra non esserci al momento un'idea precisa sulla destinazione della struttura. Almeno, apparentemente, l'amministrazione del sindaco Giacomo Perrotta sembra non avere fornito alcuna indicazione ufficiale ai cittadini della riviera. Questi ultimi non sono stati informati sulla linea che si intende adottare. Il consigliere Paravati prova a ripercorrere le tappe della vicenda, senza andare molto lontano. A gennaio 2023, secondo la minoranza era spuntata «una richiesta di un affidamento a Sacal. Quest'ultima – racconta il consigliere - aveva manifestato l'interesse per valutare l'eventuale utilizzo della struttura. Ad aprile è stato riferito che era stato dato incarico all'ufficio tecnico di studiare un bando».
L'iter ondivago
Ora, secondo la minoranza l'ufficio è praticamente congestionato e il gran numero di richieste di progettazioni, di ricerca di bandi, ed altro, sembra risolversi in un rallentamento della produttività, essendo il personale ridotto, rispetto alla mole di lavoro che si vorrebbe affidare. «Il 30 maggio successivo – continua nella ricostruzione Paravati - il comune ci fa sapere di aver avanzato una manifestazione di interesse a tre società del settore del sud Italia; ma il paradosso si raggiunge un anno dopo quando a giugno 2024 l'amministrazione partorisce una delibera di giunta, annunciando che l'aviosuperficie tornerà ad essere operativa come struttura di supporto nell'ambito della campagna antincendio». Altra situazione irrisolta.
Base inutilizzata
In effetti, il consigliere di minoranza, mette il dito sulla piaga e ricorda che in quella occasione, fra l'altro, veniva richiesto all'ente un rifornimento di carburante, minimo garantito giornaliero, di 15mila litri. Non è stato possibile organizzare tale servizio e gli elicotteri del sistema antincendio sono andati a finire in altra provincia. Non è stato possibile, ricorda Paravati, neanche garantire la piazzola per gli atterraggi dell'elisoccorso. «Io credo – sostiene il consigliere di minoranza - che prima di fare certi passi avventati si sarebbe dovuto capire cosa farne dell'aviosuperficie. In più questa 'liberazione' della struttura è costata sino ad ora la modica cifra di 50mila euro, tra spese legali e guardiania».
La guardiania
Il controllo della struttura, ritenuta fra l'altro un sito sensibile, è stato affidato ad una società che si occupa della guardiania, esterna ed interna. Anche in questo caso, sottolinea il consigliere Paravati, l'affidamento è avvenuto inizialmente ad una società, che poi è stata sostituita. Ora, secondo il consigliere di minoranza, forse, sarebbe stato più utile riunire i sindaci del “Patto territoriale” che hanno contribuito, come è noto, in passato, alla realizzazione dell'opera, cercando una soluzione e anche eventualmente coinvolgendo il precedente gestore.
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