Bancarotta fraudolenta e reati tributari: 2 in carcere 4 ai domiciliari
Aggiornamento: 10 mar 2022
Attività di indagine della Guardia di finanza di Corigliano Rossano con 28 persone indagate a vario titolo
CORIGLIANO ROSSANO – 4 mar. 22 - I finanzieri del comando provinciale di Cosenza hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal Gip del Tribunale di Castrovillari a carico di 6 persone. Sono indagate per reati tributari e fallimentari. Si tratta di due destinatari della misura della custodia cautelare in carcere e di quattro destinatari della misura agli arresti domiciliari. I finanzieri hanno anche sequestrato beni mobili ed immobili fino alla concorrenza di 70 milioni di euro.
L’indagine è stata condotta dai finanzieri della compagnia di Corigliano-Rossano, coordinati dal capitano Federico Ponzio, e diretti per la fase di indagini preliminari del sostituto procuratore, Angela Continisio. Si ipotizza, nella fase investigativa, un meccanismo di frode all’Iva che avrebbe consentito agli indagati di evadere le imposte attraverso l’uso di fatture per operazioni inesistenti.
L’operazione, trae origine dalle risultanze emerse nel corso di una verifica fiscale condotta dai finanzieri a carico di diverse società di persone e di capitali riconducibili ad un medesimo gruppo familiare, operante nel settore della produzione e commercializzazione di calcestruzzo e nello smaltimento di rifiuti solidi urbani.
Gli accertamenti eseguiti hanno evidenziato come tali società, attraverso l’emissione e l’utilizzo di fatture su operazioni commerciali fittizie, avrebbero abbattuto la base imponibile Iva, compensando ulteriori debiti tributari con crediti d’imposta fittizi.
Le stesse società, accumulati ingenti debiti tributari nei confronti dell’Erario, sarebbero state successivamente svuotate del complesso aziendale, costituito principalmente da impianti e macchinari, attraverso operazioni distrattive in favore di nuove società intestate a soggetti “prestanome”, per poi essere successivamente poste in liquidazione o portate al fallimento. Questo, sarebbe avvenuto nel caso di una società appartenente al “gruppo societario”, dichiarata fallita dal Tribunale di Castrovillari nel maggio 2021.
Sono quindi indagate 28, persone fisiche e società. Su richiesta della Procura della Repubblica di Castrovillari, il Gip, alla luce degli elementi probatori raccolti, ha disposto le misure cautelari a carico di 6 indagati, ritenuti la mente ed i principali beneficiari della presunta frode.
È stato, inoltre, disposto il sequestro, finalizzato alla confisca, nella forma diretta e per equivalente, di disponibilità finanziarie, di beni mobili ed immobili per circa 70 milioni di euro, a carico delle 24 persone fisiche e giuridiche che avrebbero beneficiato dell’ipotizzato meccanismo fraudolento posto in essere.
L’odierna attività della Guardia di Finanza di Cosenza si inquadra nel costante presidio del Corpo a salvaguardia del bilancio dello Stato e dell’Unione Europea ed è stata eseguita in stretta sinergia con la Procura della Repubblica di Castrovillari, diretta dal Procuratore Alessandro D’Alessio, impegnata nella tutela della economia sana del territorio, vulnerata dalla commissione dei reati oggetto d’indagine, che sottraggono risorse allo Stato e dunque alla collettività.