Belvedere, morte sul cantiere a Buonvicino: un'assoluzione e due rinvii a giudizio in tribunale

La decisione del Gup del Tribunale di Paola su un incidente sul cantiere a Buonvicino che causò la morte di un operaio di Belvedere Marittimo a luglio 2021: un'assoluzione e due rinvii a giudizio

Il Tribunale di Paola

Belvedere marittimo, 6 febbraio 2025 – La morte di un operaio di Belvedere Marittimo sul cantiere di lavoro avvenuta a luglio del 2021 a Buonvicino è approdato nelle aule giudiziarie del tribunale di Paola, un'assoluzione e due rinvii a giudizi davanti al Gup. Ieri pomeriggio davanti al Gup di Paola, Carla D’Acunzo, si è conclusa l’udienza preliminare e il giudizio abbreviato in riferimento al procedimento penale di cooperazione in omicidio colposo. La triste storia è riferita alla drammatica morte avvenuta sul cantiere di Buonvicino di un operaio di Belvedere Marittimo. Il processo vede coinvolti tre imputati: committente, direttore dei lavori e ditta appaltatrice, rispettivamente difesi dagli avvocati, Francesco Liserre, Alessandro Gaeta e Massimiliano Rosti, per il direttore dei lavori; Luigi Crusco e Amerigo Cetraro per la ditta appaltatrice.

Strade processuali divise

Da punto di vista processuale le strade si sono separate sin dall’udienza preliminare. Il committente dei lavori, infatti, ha optato per la definizione del processo con rito abbreviato, mentre il direttore dei lavori e la ditta appaltatrice hanno scelto la strada del giudizio ordinario. Gli eredi della vittima si sono costituiti parte civile con il patrocinio degli avvocati, Davide Rosselli, Egidio Rogati e Massimo Greco.

Il dramma della famiglia di Belvedere Marittimo si è concumato il 19 luglio 2021. In quel giorno, il povero operaio, mentre eseguiva alcuni lavori su un cantiere edile allestito per la ristrutturazione di un fabbricato esistente, in località Lago del comune di Buonvicino, finiva sul suolo dopo un volo, cadendo da un’altezza di circa tre metri. All’arrivo del personale del 118, per l'operaio non c'era alcuna possibilità di rianimazione era deceduto per le gravi ferite riportate. La Procura della Repubblica di Paola, come avviene in questi casi, aveva avviato sin da subito tutte le attività di indagine, incaricando l’ispettorato del lavoro di Cosenza e il consulente, ingegnere Tarsitano per i rilievi di rito. Era stato disposto anche l’esame autoptico con conferimento di incarico al professore Ricci.

Gli accertamenti della Procura

La consulenza ha riconosciuto il diretto nesso di causa tra le condotte colpose contestate, a vario titolo, ai tre imputati e l’evento della morte. Gli accertamenti espletati dalla Procura, hanno quindi indotto l’organo inquirente a richiedere, nei confronti del committente, del direttore dei lavori e della ditta appaltatrice, il rinvio a giudizio. A seguito di diversi rinvii, determinati anche da questioni procedurali, alla precedente udienza il processo è stato discusso, con giudizio abbreviato per il committente e con rito ordinario per gli altri due imputati. Pertanto, il Gup ha disposto il rinvio all'udienza di ieri per eventuali repliche delle parti. Il giudice D'Acunzo, dopo una lunga camera di consiglio, accogliendo le argomentazioni difensive dell’avvocato Liserre, concordemente anche alla richiesta del pubblico ministero, ha assolto il committente per non aver commesso il fatto disponendo, nei confronti degli altri due imputati, il giudizio presso il tribunale monocratico di Paola per l’udienza del 23 settembre prossimo.

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