Belvedere, omicidio Dimova: il ritrovamento del cadavere e le testimonianze degli amici
Le tragiche sequenze di telefonate ed il ritrovamento del cadavere di Aneliya Dimova: in aula quattro amici della bulgara uccisa nella notte del 30 agosto 2020 a Belvedere Marittimo
BELVEDERE - 17 nov. 21 - L'omicidio di Aneliya Dimova, la bulgara 55enne, uccisa nella notte del 30 agosto a Belvedere Marittimo, nell'abitazione che aveva in uso nel centro storico, torna nell'aula della Corte d'Assise di Cosenza. All'udienza di ieri sono stati escussi quattro testimoni; tutti e quattro conoscenti della donna. Sono stati ricordati i drammatici momenti vissuti nella mattina di quella domenica 30 agosto dello scorso anno. Il gruppo di amici avrebbe dovuto trascorrere una giornata di svago, invece, gli amici, e soprattutto chi ha avuto modo di trovarla nel letto, in una pozza di sangue, è rimasto traumatizzato. I testimoni, in pratica hanno confermato le circostanze di quella tragica mattina e le fasi del ritrovamento anche con i particolari agghiaccianti. Gli amici, quella mattina, avevano provato a chiamare Aneliya Dimova, più volte, senza ottenere risposta. La circostanza ha messo subito in allarme gli amici che non si spiegavano la mancata risposta da una persona sempre presente e in orario agli appuntamenti. Quella mattina era stata organizzata un'uscita in assoluto relax.
Quando gli amici hanno percorso via Pepe e poi largo Crocifisso, nel centro storico di Belvedere Marittimo, hanno notato la presenza della Panda rosa della donna. Quindi hanno immaginato che si trovasse a casa. Ma, alla mancata risposta alle continue telefonate, è seguita una serie di insistenti bussate alla porta d'ingresso. Non ricevendo risposta, hanno intuito che qualcosa di grave fosse successo in quella casa. Dopo aver aperto la porta, la macabra scoperta. Il corpo di Anelya Dimova, come è noto, giaceva sul letto con la testa fracassata da una bottiglia di whisky. Come è noto, l'unico imputato è Andrea Renda, 32 anni, di belvedere marittimo, assistito dall'avvocato Alberto Grimaldi. Il giovane sarebbe entrato nell'appartamento del centro storico, in uso alla vittima, forse per una rapina. Si torna in aula il prossimo 17 gennaio 2022.