Belvedere, pressione fiscale: le proposte di "Impegno comune"
Il gruppo di Impegno Comune che fa capo a Massimilla interviene sulla pressione fiscale a Belvedere Marittimo
BELVEDERE – 27 apr. 22 - Il gruppo “Impegno comune” è al lavoro per valutare gli effetti devastanti della pressione fiscale nel comune di Belvedere Marittimo. Una situazione non nuova nei comuni dove, l'ultimo anello, i cittadini, sono sovente costretti a contribuire al “sostentamento” del proprio comune, tante volte anche senza ricevere in cambio gli adeguati servizi. "Impegno Comune per Belvedere Marittimo" in una nota evidenzia: “Pressione fiscale esasperante e l'ombra di un dissesto finanziario dell'ente. Dopo aver ricevuto la bolletta del servizio idrico, migliaia di famiglie, alle quali va tutto il nostro sostegno e la nostra solidarietà, sono in difficoltà, costrette, loro malgrado, a dover fare i conti con un caro bollette finora mai verificatosi". È quella teoria: che a pagare sono sempre gli ultimi della coda.
“Nell'arco delle ultime settimane – evidenzia il gruppo che fa capo a Massimilla - abbiamo ricevuto più segnalazioni da tanti concittadini che hanno difficoltà palesi nel pagare la bolletta dell'acqua. Vogliamo sapere il motivo del caro bollette e le eventuali responsabilità. Chiediamo a coloro i quali finora hanno amministrato la nostra città perché sui cittadini di Belvedere Marittimo pesano aliquote cosi alte,che vessano anche l'economia locale". Probabilmente gli effetti del dissesto si riverberano proprio sui cittadini. In piena campagna elettorale, la forza politica, coordinata da Massimilla, commenta senza veli: "Chi è causa di un problema non può esserne soluzione. Dal canto nostro – si legge nella nota - esenti da responsabilità amministrative, siamo al lavoro per stilare una proposta seria e concreta nell'interesse collettivo. Abbassare le tariffe è un nostro obiettivo, così come procedere con una mappatura digitale della rete idrica, e con il recupero delle rete fognaria, soprattutto nelle contrade. L'idea - afferma Impegno Comune - è quella di riequilibrare e azzerare i disservizi, garantendo l'ordinario con autorevolezza e lungimiranza. Consideriamo che ogni anno vengano immessi nella rete idrica comunale 3 milioni di mc di acqua, dei quali una parte proviene dalle sorgenti comunali, mentre una quantità maggiore è fornita dalla Sorical. Tuttavia, l’ente comunale fattura solo 800 mc del quantitativo complessivo e non vogliamo capire dove va a finire il resto.
È del tutto evidente che su pochi grava l’onere di pagare il servizio idrico e ciò genera un tariffa molto alta. Infatti, secondo un meccanismo di fatturazione ideale, una famiglia di 4 persone dovrebbe consumare 250 m3 di acqua in un anno, con una conseguente colletta di circa 300 euro: se il servizio funziona, la bolletta dovrebbe essere inviata ogni 3 mesi - quindi 75 euro ogni tre mesi, 25 euro al mese, cifra alla portata di tutti. Il punto è che tutto questo a Belvedere non funziona. impropriamente i Comuni gestiscono in economia il servizio idrico integrato, quando una legge dello Stato ha sancito la decadenza nel 2014. Per fortuna siamo arrivati all’alba di una riforma storica”.
La proposta di Impegno Comune – si legge ancora nella nota - è “volta all’urgente necessità di far fronte a tali questioni considerando le problematiche economiche e ambientali causate da una gestione amministrativa inefficiente che fino ad ora ha tenuto banco nel nostro paese. Nel concreto, ci adopereremo nella messa a sistema di un bilancio idrico, misura urgente e fondamentale, tra acqua acquistata e acqua venduta ai cittadini, in modo da verificare le perdite tra sfiori ai serbatoi e perdite di rete, affinché queste rientrino nei parametri standard nazionali. Inoltre - si legge- occorre che il comune si impegni a consumare e immettere nella rete in primis l’acqua di produzione comunale, soluzione a costo zero, e poi, ove questa sia insufficiente, procedere all’ acquisto di ulteriore acqua da società come Sorical. La totalità di tale manovra - conclude il gruppo - consentirebbe un risparmio alle casse comunali di un importo variabile tra i 300.000 euro e i 500.000 euro”.