Bonifati, ai domiciliari l'uomo che ha picchiato una donna in presenza di una minore
Aggiornamento: 2 set 2021
I carabinieri sono intervenuti cogliendo l'uomo in flagranza, all'interno dell'abitazione della vittima
BONIFATI – 28 ago. 21 - Lesioni personali aggravate e violazione di domicilio aggravata sono i reati contestati a R.M. 67 anni, di Bonifati.
Il giudice per le indagini preliminari, Rosamaria Mesiti, ha accolto le richieste dell'avvocato difensore, Carmine Curatolo, del Foro di Paola, ed ha disposto, in riferimento ai reati contestati in due capi della provvisoria imputazione, la misura cautelare degli arresti domiciliari con la prescrizione di non allontanarsi dal luogo di detenzione senza autorizzazione.
I carabinieri della locale stazione, dipendente dalla compagnia di Scalea sono giunti sul posto mentre avvenivano i gravi fatti contestati al 67enne. L'uomo avrebbe anche cercato di nascondersi all'interno della camera da letto. La vittima, all'arrivo dei carabinieri, è apparsa palesemente spaventata e presentava ecchimosi su occhi e braccia nonché tracce ematiche non ancora coagulate sul naso. La misura cautelare è stata decisa anche in virtù dei precedenti. L'uomo si sarebbe introdotto all'interno dell'abitazione della donna, contro la sua volontà, scavalcando la catena posta a recinzione della proprietà, ed il cancelletto pedonale, dopodiché avrebbe aggredito la donna con pugni al viso ed agli occhi. Gli atti di presunta violenza si sarebbero consumati in presenza della figlioletta della vittima. Per la donna, lesioni personali giudicate guaribili in dieci giorni.
L’avvocato difensore, Carmine Curatolo, ha chiesto l'applicazione della misura meno afflittiva ed in particolare quella degli arresti domiciliari. Sono due le denunce presentate dalla donna che ha raccontato che l'indagato, in assenza del marito, senza alcuna autorizzazione dopo aver scavalcato la catena posta a recinzione della proprietà, ed anche il cancelletto pedonale che dà accesso alle pertinenze dell’abitazione, in maniera del tutto inaspettata ed arbitraria avrebbe cercato di sottrarre la bambina che la donna teneva in braccio. La richiesta inascoltata di allontanarsi dalla proprietà privata. A quel punto, sarebbe scaturita una vera e propria aggressione con i pugni sferrati al viso, senza possibilità di protezione da parte della vittima che aveva in braccio la bambina. Immediata la richiesta d'aiuto a gran voce e la sottrazione del telefono cellulare da parte dell'indagato. I militari, giunti sul posto, hanno poi trovato il telefono cellulare nelle tasche dei pantaloni dell'uomo ed hanno verificato le condizioni della donna.