Bonifati, avevano occupato un'abitazione Aterp. Prevale lo stato di necessità: assolti
Una coppia assolta dal tribunale "per aver agito in stato di necessità”
BONIFATI – 15 dic. 22 - Avevano occupato una casa popolare. All'epoca dei fatti, in un modo ritenuto abusivo. Il tribunale di Paola, giudice Alberto Pugliese, ha assolto gli imputati “per aver agito in stato di necessità”. Una coppia, lei 33 e lui 35 anni, con quattro figli minori, due dei quali in tenera età, ed in disagiate condizioni economiche. Erano accusati, in concorso fra loro, di aver invaso arbitrariamente al fine di occuparlo l'appartamento di via Marinella, a Bonifati, di proprietà dell'Aterp, l'azienda territoriale che si occupa dell'edilizia residenziale pubblica. Il pubblico ministero aveva sollecitato per l'uomo, difeso dall'avvocato Carmine Curatolo, la condanna alla pena di 8 mesi di reclusione e 100 euro di multa, previo riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, mentre per la donna, difesa dall'avvocato Simona Socievole, l'assoluzione per carenza di prova del concorso nel reato.
Il primo, infatti, sentito in dibattimento aveva ripetutamente dichiarato di aver occupato abusivamente l'appartamento di proprietà dell'Aterp che sapeva essere vuoto e non occupato da nessuno, introducendosi da solo, all'insaputa della moglie, che si era trasferita in tale alloggio insieme ai figli soltanto successivamente. Tutto questo era accaduto in un momento di estremo disagio e di gravissime difficoltà economiche soprattutto per garantire a sé stesso, alla moglie ed ai figli minori un luogo dove poter vivere. I difensori degli imputati, entrambi sostituiti in udienza dal praticante avvocato Emilio Enzo Quintieri, hanno chiesto il proscioglimento. In particolare per l'uomo, è stata chiesta l'assoluzione perché il fatto non costituisce reato per aver agito in stato di necessità mentre per la donna l'assoluzione per non aver commesso il fatto non avendo in alcun modo partecipato con il marito all'invasione della casa popolare. Il giudice ha assolto entrambi gli imputati, confermando la tesi dello stato di necessità.