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Aggressione al parroco di Bonifati: Don Quintieri chiarisce i termini della vicenda

  • Immagine del redattore: miocomune.tv
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  • 5 ore fa
  • Tempo di lettura: 4 min

Bonifati, aggressione al parroco don Guido Quintieri; il richiamo al perdono ed il chiarimento da parte del parroco sui fatti accaduti: tanti messaggi di solidarietà


don Guido Quintieri

Bonifati, 29 aprile 2025 – Il perdono e l'invito a vivere la religione in maniera diversa, non intrappolata dai “percorsi processionali”: è' il parroco Don Guido Quintieri a fare in un certo senso chiarezza sulla notizia dell'aggressione sulla quale alcuni avevano già tratto conclusioni. La “reazione violenta nei miei confronti sarà stata scaturita da un mancato affaccio della statua alla finestra dell'abitazione”. Rivela il parroco.


I fatti

Da quanto si è appreso il giovanissimo parroco, al termine della Santa Messa del venerdì Santo nel periodo di Pasqua, è stato protetto da alcuni fedeli che al momento della presunta aggressione si trovavano sul sagrato della chiesa ed hanno evitato conseguenze più pesanti rispetto allo strattonamento. La parrocchia si trova nel borgo di Bonifati ed il sagrato si affaccia sul Tirreno dalla collina sulla quale sorge il centro storico. Un luogo che potrebbe e dovrebbe ispirare pace e tranquillità.


Il parroco

Don Guido Quintieri aveva sin da subito lanciato un messaggio per ammorbidire i toni, per tranquillizzare in qualche modo i fedeli. “Cara comunità - aveva scritto - alla luce di quanto accaduto alla fine dell’Eucaristia di oggi, non facciamoci rubare la gioia! Vi invito pertanto a pregare oggi e lo faremo domenica prossima per questa persona e per le vulnerabilità che affliggono la nostra comunità, affinché il Signore possa guarire ogni ferita! Buona Misericordia a tutti”.


Il messaggio di oggi

“Domenica scorsa – scrive Don Guido Quintieri - invitavo a non “farci rubare la gioia”. Ribadisco questo invito innanzitutto alla comunità parrocchiale di Bonifati che ringrazio per la vicinanza e solidarietà espressami in tutti i modi. Persone generose, dalla fede autentica che sa andare oltre i soliti stereotipi di una religiosità intrappolata da percorsi processionali o di come le statue debbano affacciarsi alle finestre delle case. Una comunità che sa comprendere le fragilità di chi, purtroppo, si è lasciato vincere dalle dipendenze, per questo ciò che conta, oltre alla denuncia di questi mali come ricordavo il Venerdì Santo, per chi crede è la preghiera, prima fra tutte l’Eucarestia che intendo celebrare proprio per colui che non consapevole del gesto si è lasciato vincere dalla violenza causata da questi mali endemici”.


La spiegazione del gesto

Prosegue don Guido Quintieri: “Probabilmente la reazione violenta nei miei confronti sarà stata scaturita da un mancato affaccio della statua alla finestra della propria abitazione, come dicevo sopra, personalmente non vado a rintracciarne i motivi ed invito a fare altrettanto. Abbiamo bisogno di gesti concreti di speranza, perché essa “va organizzata” come ci ha insegnato Papa Francesco nella bolla di indizione del Giubileo che stiamo vivendo. Sono convinto che il primo gesto concreto per organizzarla è il perdono. Non dobbiamo avere paura di nascondere le nostre fragilità per timore che venga rovinata la reputazione di un luogo, ma saperle riconoscere e cercare di curarle con l’impegno di tutti, nessuno escluso. Una comunità esente da fragilità e piaghe non esiste. Voglio ringraziare tutti per le espressioni di solidarietà e di vicinanza, primo fra tutti il mio Vescovo Stefano e l’intero presbiterio diocesano. Vi assicuro che sentire la vicinanza di tanti amici e conoscenti vicini e lontani mi ha aiutato molto”.


L'invito ai giornalisti

Un messaggio di don Guido anche per i giornalisti: “Invito infine i giornalisti a non cedere alla tentazione di strumentalizzare questi fatti di cronaca semplicemente perché attirano l’attenzione dei lettori. Sono stato educato e formato alla bellezza e sono anch’io fermamente persuaso che organizzare la speranza significa anche riconoscere e condividere il bene ed il bello, perché solo quando questo farà più notizia della violenza ci ritroveremo a sperimentare una comunità più bella e fraterna”.


La Diocesi

“Nei giorni scorsi, al termine della celebrazione della Messa sul sagrato della chiesa del Rosario, don Guido Quintieri, parroco di Bonifati, è stato vittima di un'aggressione. Un gesto grave che ha scosso profondamente la comunità parrocchiale e tutta la cittadinanza. Durante le celebrazioni della Settimana Santa, don Guido aveva avuto il coraggio di denunciare – spiega la nota ufficiale della Diocesi - con parole chiare e ferme, le difficoltà e le ferite sociali che segnano quella piccola comunità. La sua voce si è levata contro l'indifferenza e il silenzio, richiamando tutti alla responsabilità, alla solidarietà e al rispetto della dignità di ogni persona”.


Il vescovo Rega

“Nel condannare fermamente ogni forma di violenza, monsignor Rega – si legge - richiama il valore irrinunciabile della pace e della concordia, ricordando che ogni gesto, ogni parola, ogni azione devono essere seminatrici di riconciliazione e di speranza. Il Vescovo invita a pregare anche per chi ha compiuto l'aggressione, riconoscendo in quel gesto un momento di profonda fragilità e bisogno di misericordia. Continuiamo a camminare insieme come comunità che crede nella forza del Vangelo e nella luce della carità".


Messaggi di solidarietà

Anche dal gruppo di minoranza di Bonifati è giunto un messaggio: “Una ferita che ci riguarda tutti”, scrivono da “Mediterranea”: “La sua voce è stata quella di chi non si arrende all'indifferenza”. Anche dai due candidati a sindaco di Cetraro, paese di origine del parroco Quintieri, giungono dei messaggi di solidarietà. Scrive il candidato Giovanni Del Trono: “Esprimo la mia solidarietà a Don Guido Quintieri. Da sempre credo nei valori della giustizia, della libertà e della responsabilità civile, e oggi sento ancora più forte il dovere di schierarmi al fianco di chi, come lui, ha il coraggio di alzare la voce contro l'indifferenza e l'illegalità. Don Guido non è solo: la sua battaglia è anche la nostra, contro ogni forma di violenza, paura e rassegnazione”.

Il candidato a sindaco Giuseppe Aieta si rivolge direttamente al parroco: “Caro Don Guido, desidero esprimerti la mia più sentita vicinanza per l'aggressione ingiusta e dolorosa che hai subito. La Tua dedizione e l'amore per la comunità di Bonifati dovrebbero essere fonte di ispirazione per tutti. In questo momento difficile, ti siamo vicini sperando che tu possa trovare conforto e forza nel nostro sostegno”.


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