Botte alla stazione di Marcellina: nessuna prognosi; resta il problema del disagio sociale
Botte alla stazione di Marcellina fra coetanei: il giovane di Grisolia non ha riportato ferite con prognosi, è stato subito dimesso; resta il problema del disagio sociale da risolvere fra istituzioni e associazioni

SantaMaria del Cedro, 15 marzo 2025 – Botte alla stazione di Marcellina fra coetanei: il giovane di Grisolia non ha riportato ferite con prognosi, è stato subito dimesso; resta il problema del disagio sociale da risolvere fra istituzioni e associazioni. Non proprio un pestaggio, ma una scazzottata fra un gruppo di coetanei, alcuni maggiorenni, altri di poco più piccoli della maggiore età. Chi ha ricevuto qualche pugno, un giovane di Grisolia, maggiorenne, è stato visitato in ospedale ed è stato subito dimesso senza alcun giorno di prognosi.
Eventi sui quali riflettere
I fatti accaduti alla stazione di Marcellina restano comunque oggetto di discussione sulle problematiche di carattere sociale, ma dal punto di vista dell'accaduto vanno ridimensionati nell'ambito di uno screzio fra giovani anche di paesi diversi, Grisolia, pare qualcuno di Scalea e galtri ragazzi del posto.
I fatti accaduti nella tarda serata fra giovedì e venerdi alla stazione ferroviaria di “Marcellina, Verbicaro, Orsomarso” che stanno facendo discutere la comunità hanno comunque acceso un faro sulle problematiche giovanili, sui luoghi di ritrovo, sugli interessi. E la stazione ferroviaria non sembra essere il posto più adatto per trascorrere le serate. C'è chi ricorda che a Marcellina è stata realizzata una nuova e grande piazza; quello potrebbe rappresentare un punto di incontro, almeno più sicuro. Ma, forse, da questo punto di vista il dibattito necessita di ulteriori approfondimenti e magari anche di soluzioni.
Il Parroco don Fazio
Il parroco Don Giuseppe Fazio in un post sui social ha scritto: “Apprendo con tristezza e dispiacere che questa notte, dopo il profondo e intenso momento vissuto in piazza e in Chiesa, presso la stazione è avvenuto il pestaggio di un ragazzo di cui ho appena appreso dettagli inquietanti e sconcertanti per violenza e crudeltà. Per dieci giorni con i missionari abbiamo presidiato quel luogo, pomeriggio e sera, e abbiamo avuto ulteriormente conferma della complessità della situazione che è certamente difficile da controllare e gestire, senza un reale contributo di tutta la comunità, famiglie in primo luogo.
Proprio giovedì scorso nella riunione del patto educativo, parroci, amministrazione comunale e associazioni, abbiamo discusso su come occupare fisicamente quel luogo (e altri) perché possa essere chiaro il messaggio: il territorio e i nostri ragazzi ci appartengono e ci stanno a cuore. Eppure non bastano le istituzioni e le associazioni: il territorio riguarda tutti, nessuno escluso. A breve, anche alla luce di quanto successo, torneremo ad incontrarci per continuare a tessere insieme una rete di collaborazione che sempre più diventa necessaria e urgente”.
Il sindaco Ugo Vetere
Il sindaco Ugo Vetere ha diffuso una nota nella quale, fra l'altro, si legge: “Spero che tanti giovani, ma soprattutto i genitori, chi rappresenta la scuola, la chiesa, le associazioni e la comunità tutta comprendano la gravità dei fatti e attivi i dovuti percorsi per come da sempre avvenuto ed avviene nei paesi laddove il concetto di comunità la fa da padrona. Da anni denuncio tale situazione. Da anni si fa finta di niente. Da anni a qualsiasi ora si bivacca nei pressi della stazione ferroviaria”. Probabilmente, il punto è proprio questo, trovare delle soluzioni per fare in modo che naturalmente i giovani si distacchino dai “bivacchi” alla stazione ferroviaria e spostino gli interessi verso qualcosa che possa coinvolgerli diversamente con l'obiettivo di crescere in una comunità sana.
🔵 segui le notizie sul canale whatsapp di miocomune ➡️