Botte alla stazione di Marcellina, i sindaci condannano in ogni caso la violenza
L'episodio di botte alla stazione di Marcellina fra giovani ha riaperto un dibattito, intervengono i sindaci Vetere e bellusci schierandosi in ogni caso contro ogni episodio di violenza

Santa Maria del Cedro, 16 marzo 2025 – Sull'episodio violento alla stazione di Marcellina si susseguono gli interventi e i commenti. Seppur la vittima del pestaggio abbia riportato ferite lievi, resta comunque aperto il dibattito sul disagio giovanile e sull'atto di violenza al quale hanno assistito diversi coetanei del giovane di Grisolia, che comunque va condannato. (Leggi: Botte alla stazione di Marcellina, giovane dimesso senza alcuna prognosi: resta il problema del disagio giovanile)
Il sindaco di Grisolia Bellusci
E' di questo parere il sindaco di Grisolia Saverio Bellusci che con una sua nota, condivisa anche dal sindaco di Santa Maria del Cedro, Ugo Vetere, evidenzia: “Desidero esprimere preoccupazione e ferma condanna per l'atto di violenza tra ragazzi che si è verificato a Marcellina cha ha coinvolto anche un ragazzo di Grisolia. Concordo con le dichiarazioni del sindaco Vetere, penso che sia inaccettabile che giovani delle nostre comunità ricorrano alla violenza per risolvere conflitti. Voglio ribadire che ogni atto di violenza – aggiunge Bellusci - in qualsiasi forma esso si manifesti, non può essere tollerato. La violenza fisica non risolve i problemi, ma li aggrava, e danneggia non solo le persone coinvolte, ma intere comunità. Non dobbiamo permettere che la violenza diventi un modello di comportamento accettato tra i più giovani. È nostro dovere, come comunità, garantire che i nostri figli crescano in un ambiente sicuro e rispettoso. Esprimo la mia vicinanza al ragazzo che ha subito l'aggressione, con la speranza che possa superare al più presto le difficoltà fisiche e psicologiche derivanti da questo episodio”.
Il sindaco Ugo Vetere
Il primo cittadino di Santa Maria del Cedro, protagonista anche di una diretta sui social è intervenuto sulla vicenda e lo aveva fatto anche in altre occasioni stimolando un dibattito che possa coinvolgere le famiglie, le associazioni, la Chiesa e che in qualche modo è già aperto. “Spero che tanti giovani, ma soprattutto i genitori, chi rappresenta la scuola, la chiesa, le associazioni e la comunità tutta comprendano la gravità dei fatti e attivino i dovuti percorsi per come da sempre avvenuto ed avviene nei paesi laddove il concetto di comunità la fa da padrona. Da anni denuncio tale situazione – aggiunge Vetere -. Da anni si fa finta di niente. Da anni a qualsiasi ora si bivacca nei pressi della stazione ferroviaria. Droga. Alcol e non solo la fanno da padrona. Ora come se tanto non bastasse anche un raid punitivo nei confronti di uno o più ragazzi”.
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