Cetraro, fuori dal Consorzio di bonifica: la proposta di Italia viva, mozione in consiglio
Uscire dalla gestione del consorzio di bonifica Valle di Scalea: in una mozione la proposta a Cetraro del consigliere di Italia viva, Massimiliano Vaccaro
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Cetraro, 24 febbraio 2024 – La proposta di uscire dalla gestione del territorio del consorzio di Bonifica “Valle Lao”: è contenuta in un documento presentato dal consigliere di minoranza, Massimiliano Vaccaro di Italia Viva, e inserita quale mozione al primo punto dell'ordine del giorno del prossimo consiglio comunale di Cetraro. L'assise è convocata in seduta pubblica straordinaria per il giorno 28 febbraio, alle ore 17.00 ed in seconda convocazione per il giorno 29 febbraio 2024 alle ore 18.00. Per la cronaca sono sei i punti inseriti all'ordine del giorno.
La mozione
Il consigliere Massimiliano Vaccaro, nella mozione, chiede: “la valutazione, da parte del consiglio comunale, della fuoriuscita del comune di Cetraro dal comprensorio del consorzio di bonifica "Valle Lao" per inefficienza dello stesso” e chiede: “ai sensi e per gli effetti dell'art. 13, comma 1, del regolamento del consiglio comunale, che la presente mozione venga posta all'ordine del giorno della prossima seduta consiliare, al fine di essere discussa e votata”. Nella mozione, inviata al presidente del consiglio comunale, Giovanni Rossi, e al sindaco Ermanno Cennamo, il consigliere Vaccaro ricorda, fra l'altro: “che, i consorzi di Bonifica, i cui ambiti territoriali sono definiti con riferimento ai bacini idrografici, sono enti economici di diritto pubblico costituiti tra i proprietari degli immobili che traggono beneficio dalla bonifica al fine di provvedere alla esecuzione, manutenzione ed esercizio delle opere di bonifica o soltanto alla manutenzione ed esercizio di esse.
La bonifica
L'attività di bonifica e di manutenzione del territorio è disciplinata dal R.D. 13 febbraio 1933, n. 215, recante "Nuove norme per la bonifica integrale", che stabilisce che sono tenuti alla contribuzione delle opere di competenza (che non siano a totale carico dello Stato) i proprietari degli immobili siti nel comprensorio che traggono beneficio dalla bonifica”. Dunque la questione che da tempo è sul tavolo della discussione in tutto il territorio, per le “pressanti” richieste di tributi da parte dell'ente di bonifica. Una situazione che sta generando malcontento. Vaccaro, ricorda pure che: “i contributi richiesti dai consorzi, sono in ragione, esclusivamente e in conseguenza, di quei diretti benefici che i proprietari traggono per effetto di avvenute opere di bonifica; sul piano di classifica per il riparto degli oneri consortili pubblicato dal consorzio di bonifica integrale dei bacini del Tirreno cosentino di Scalea, al paragrafo 7, il beneficio derivante da opere di irrigazione, si evince che il Comune di Cetraro è presente con il solo distretto irriguo "San Pietro", con una superficie dominante, risultante dalla cartografia, per cui non verificata, di 92 ettari.
Cetraro e il consorzio
Il territorio del comune di Cetraro – scrive ancora Vaccaro - che ha una superficie di circa 66 km quadrati, non può presentare solo un così minuto e localizzato distretto irriguo (tra l'altro inferiore a tutti gli altri comuni costieri riportati a pagina 84 del citato "Piano") e richiedere contributi a tutti i cittadini, perché l'apporto del suo eventuale beneficio è relegato ad una ben circostanziata parte del territorio”. Il consigliere ricorda anche il pronunciamento della corte costituzione del 25 settembre 2018 sulla “illegittimità costituzionale” del "contributo consortile di bonifica, quanto alle spese afferenti al conseguimento dei fini istituzionali dei Consorzi, è dovuto indipendentemente dal beneficio fondiario invece che in presenza del beneficio".