Cetraro, porto insabbiato: interdetto a natanti con pescaggio superiore ai tre metri
Aggiornamento: 7 giu 2023
Il porto di Cetraro è insabbiato: l'opposizione attacca: «Non siete capaci di difendere il gioiello più prezioso»
CETRARO – 6 giu. 23 - Il porto è insabbiato. C'è una nuova ordinanza della Guardia costiera che riguarda il porto di Cetraro. E' a firma del tenente di vascello della guardia costiera, Alfonso Luca Migliore ed conferma un nuovo insabbiamento dell'imboccatura, in parte, e della banchina molo Martello, in parte. Il comandante, rende noto che: “il fondale antistante il fanale rosso lampeggiante posto in testata del molo foraneo del porto di Cetraro, continua a riversare in condizioni di insabbiamento a causa del notevole ed ulteriore apporto di materiale litoide dovuto alle recenti mareggiate; la banchina del Molo Martello (parte interna) per una lunghezza di mt. 30 circa a partire dal fanale rosso lampeggiante posto in prossimità dell’imboccatura portuale, continua a riversare in condizioni di insabbiamento a causa del notevole ed ulteriore apporto di materiale litoide dovuto alle recenti mareggiate”.
Rilevate queste condizioni, il tenente di Vascello Migliore ordina, la zona “interdetta alla navigazione”, in particolare: “Lo specchio acqueo antistante il fanale rosso posto in testata del molo foraneo del porto di Cetraro”. Nell'ordinanza vengono dettati gli esatti punti di coordinate geografiche e viene raffigurata anche una planimetria che dà l'esatta situazione dell'area interdetta alla navigazione, sosta ed ancoraggio di qualsiasi unità navale. Vengono fatte rilevare anche delle prescrizioni: “Tutte le unità in fase di ingresso/uscita dal porto di Cetraro, in funzione delle loro caratteristiche tecniche, e in particolar modo del proprio pescaggio massimo, dovranno prestare attenzione all’andamento del fondale come rilevato dagli strumenti di bordo (scandaglio), significando che i fondali, sia dell’area interdetta alla navigazione e sia quelli dell’imboccatura, sono soggetti a continue e incontrollate variazioni, pertanto la rotta sicura di ingresso/uscita, ha valore indicativo”. Vengono fornite le indicazioni tecniche e dettate le condizioni per l’ingresso/uscita dagli ambiti portuali: “In ragione del nuovo assetto dei fondali, nonché della loro costante evoluzione, per motivi di sicurezza della navigazione e della salvaguardia della vita umana in mare, è fatto divieto l’ingresso nel porto di Cetraro alle unità navali aventi pescaggio superiore ai 3 metri.
I Comandanti delle unità navali, a cui compete in maniera esclusiva la responsabilità della manovra, dovranno valutare, secondo i canoni dell’arte marinaresca, se intraprendere o meno la manovra di ingresso/uscita dal porto di Cetraro, tenendo in debita considerazione la mutevolezza dei fondali e delle condizioni meteo-marine, il pescaggio, la distribuzione dei pesi a bordo, le caratteristiche dimensionali, evolutive e di manovra della propria unità. I Comandanti delle unità navali, nel caso in cui valutino che tale manovra in ingresso possa compromettere la sicurezza dell’unità e mettere in pericolo il proprio equipaggio, potranno dirigere verso altri porti o decidere per un ancoraggio in rada ovvero, se destinati all’uscita, attendere all’ormeggio il manifestarsi di idonee condizioni di sicurezza (meteomarine e di marea) necessarie all’effettuazione della manovra. Tutte le unità in fase di atterraggio per l’entrata nel porto di Cetraro, ovvero in fase di partenza, dovranno mantenere una velocità idonea ad evitare il crearsi di moto ondoso che possa arrecare danno o comunque pregiudizio alle altre unità presenti in porto, ai litorali ed alle attività ivi presenti”.
LA MINORANZA ALL'ATTACCO
Immediata la reazione dei consiglieri di minoranza, sulla situazione del porto di Cetraro. La firmano i consiglieri: Giuseppe Aieta, Angelo Aita, Gabriella Luciani, Benedetta Saulo e Massimiliano Vaccaro. Un attacco alla maggioranza: “Un’amministrazione comunale che non è capace di difendere il gioiello più prezioso della propria città – scrivono - dimostra l’inadeguatezza che da più tempo stiamo denunciando. La notizia dell’ordinanza della capitaneria di porto che impedisce la navigazione in alcuni tratti della darsena turistica è il preludio a ciò che i pescatori e i diportisti temono più di ogni altra cosa, e cioè la chiusura totale del porto che rappresenterebbe la fine ingloriosa di una città e di un territorio. D’altra parte aggiungono Aieta, Aita, Luciani, Saulo e Vaccaro - la vicenda del porto turistico, che si trascina ormai da anni, è sintomatica di una incapacità su tutti i fronti se si considera che ancora non si intravede all’orizzonte l’appalto dei 5 milioni di euro finanziati dalla giunta regionale a guida Oliverio grazie alla capacità di progettare del sindaco Aita e della sua Giunta che ha lasciato in eredità circa 35 milioni di euro. In tre anni l’amministrazione comunale é stata capace di distruggere tutto ciò che si era creato nei 15 anni precedenti: porto quasi chiuso, teatro chiuso, ufficio del lavoro chiuso, banca chiusa, strada di collegamento marina centro chiusa, ospedale quasi chiuso. A questo – concludono i consiglieri di opposizione - si aggiunga la dissennata scelta del pre dissesto che chiude definitivamente la capacità del Comune di erogare servizi di qualità innalzando al massimo imposte e tasse. Per non parlare della situazione dell’ordine pubblico che ha ormai raggiunto livelli da far west nel silenzio totale della Giunta e delle poche forze politiche che ormai la sostengono”.