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Consorzio di bonifica, torna il tributo "1h78", i cittadini protestano

Dal consorzio di bonifica nuove cartelle da pagare per il 2024 con il tributo "1h78", i cittadini protestano; interviene l'ex consigliere di Scalea Torrano



Dal consorzio di bonifica nuove cartelle da pagare per il 2024 con il tributo "1h78", i cittadini protestano; interviene l'ex consigliere di Scalea Torrano

Scalea, 4 gennaio 2025 – Nei vari centri del Tirreno tornano nelle cassette postali le cartelle del tributo richiesto dal consorzio di bonifica, si tratta del famoso “1H78”, una sorta di tributo per i servizi resi sul territorio dal consorzio di bonifica e in particolare per la pulizia dei canali. Una piccola cifra che, in ogni caso, pesa anche su famiglie che si trovano distanti dai corsi d'acqua. Un tributo che viene ritenuto in qualche modo ingiusto, tant'è che nei mesi scorsi aveva anche generato l'interesse della consigliera regionale Pasqualina Straface.


L'ex consigliere di Scalea, Torrano

L'ex consigliere comunale di Scalea Giuseppe Antonio Torrano, da tempo, segue le vicende legate al tributo consortile e proprio ieri è intervenuto facendo sapere di essere stato contattato da alcune persone che hanno ricevuto nuovamente la tassa del consorzio di bonifica per l'anno 2024. «Ho sentito nella loro voce tanta amarezza e sdegno – ha evidenziato Torrano - per una tassa ingiusta, per servizi non resi per i singoli immobili extragricoli. Con il nostro comitato 'No servizio, no contributo' dal 2022, assieme ad altri movimenti sorti nella nostra regione, eravamo riusciti a far interessare la politica regionale sull'argomento, che aveva apportato modifiche alla legge regionale n. 11 del 23 luglio 2003 istitutiva del tributo, con cui veniva specificato che tale tassa non fosse più dovuta”. Purtroppo non è così perchè le richieste continuano ad arrivare nelle cassette postali delle famiglie.


I fermi amministrativi

“Dispiace constatare – afferma l'ex consigliere Torrano - che la legge non viene applicata, e che i cittadini devono pagare e basta, per evitare fermi amministrativi e pignoramenti sui conti correnti. A questi amici che mi chiedevano se pagare o meno, dopo l'esperienza di questi anni, in cui il singolo cittadino soccombe sotto l'ingiustizia – conclude Torrano - dico di pagare subito l'importo iniziale per evitare sanzioni e altre conseguenze. Una raccomandazione, non lasciate le bollette in sospeso, le procedure non si fermano”. Ed è infatti ben noto l'accanimento della società che si occupa della riscossione che è arrivata a compiere pignoramenti di ogni genere e fermi amministrativi. Il tributo da una cifra tutto sommato bassa, si trasforma in un pagamento che arriva anche a moltiplicarsi per dieci e che genera problemi a chi decide di non pagare.


La lettera della Straface a gennaio 2024

Circa un anno fa, il 9 gennaio 2024, la consigliera regionale Pasqualina Straface che si era occupata della questione interveniva con una lettera ufficiale affermando: “In merito a quanto dichiarato a mezzo stampa dal consigliere Paravati (ex consigliere di Scalea ndr.) sono a confermare quanto già detto in sede di approvazione della Legge Regionale n.7 del 24 febbraio 2023 contenente le modifiche alla legge regionale 23 luglio 2003, n. 11: i tributi richiesti dai Consorzi di Bonifica relativi agli immobili extragricoli ricadenti nelle aree urbane già soggette al pagamento dei tributi comunali non sono dovuti. La ratio di questo provvedimento è proprio quella di liberare i cittadini calabresi da una tassa non dovuta per cui con il termine “extragricoli” non si considerano più tali tutti quelli che ricadono nelle aree urbane e già soggetti al pagamento dei tributi comunali. Sono a conoscenza del fatto che stanno continuando ad arrivare delle richieste, in questi casi bisogna procedere attraverso il ricorso che viene accolto dalla Commissione Tributaria”. Bisognerà capire se c'è la volontà di rivedere il pagamento di un tributo ritenuto ingiusto dalla maggior parte della popolazione.


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