Corigliano Rossano, troppe evasioni: finisce in carcere il 40enne beccato fuori casa dai carabinieri
Aveva anche il permesso per lavorare in un'azienda agricola, ma in realtà in quella ditta non si era mai presentato e neanche risultava assunto
CORIGLIANO ROSSANO – 21 lug. 20 - Troppe evasioni dal regime degli arresti domiciliari. Non è più possibile tollerare le trasgressioni alle prescrizioni ed il giudice manda G.A., 40 anni, di Corigliano Calabro, in carcere a Castrovillari. La vicenda è finita diverse volte nelle cronache quotidiane, proprio per la particolare, predisposizione dell'uomo a restare fuori dall'abitazione dove invece sarebbe dovuto rimanere per le disposizioni del giudice. I carabinieri della compagnia di Corigliano Calabro, coordinato dal capitano Cesare Calascibetta, hanno eseguito un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare che sostituisce quella degli arresti domiciliari con quella della custodia in carcere. E' stata emessa dal Tribunale di Castrovillari, sezione penale, nei confronti di G.A.
Quest'ultimo era destinatario della misura degli arresti domiciliari, dal novembre del 2017, a seguito dell’ordinanza emessa Tribunale del Riesame di Catanzaro, che sostituiva la misura cautelare restrittiva in carcere, in quanto imputato per il reato di estorsione. L'uomo avrebbe richiesto alla vittima di un furto di materiale agricolo, la dazione di una somma di denaro per la restituzione della refurtiva, il cosiddetto “cavallo di ritorno”. Come si ricorderà era emerso che il 40enne era stato autorizzato a svolgere attività lavorativa presso un’azienda agricola locale. Ma in quell'azienda non aveva mai iniziato a lavorare. Lo avevano scoperto i carabinieri proprio non trovando nel domicilio l'indagato durante un controllo. I militari, recandosi nell'azienda, dove avevano ritenuto si trovasse il 40enne avevano invece scoperto che non aveva mai lavorato, tanto da non risultare neppure assunto dal titolare. G.A. era stato arrestato per ben due volte dai carabinieri ausonici per evasione dal regime degli arresti domiciliari. A questo punto, il giudice, ritenendo che in caso di reiterate trasgressioni alle prescrizioni concernenti il divieto di allontanarsi dal luogo di esecuzione degli arresti domiciliari “si rende obbligatoria la revoca degli arresti domiciliari ed il ripristino della custodia cautelare in carcere” e ritenuto che l’uomo, nonostante le autorizzazioni da lui riconosciute ha dimostrato palese indifferenza agli obblighi imposti, ha deciso che si rendesse necessario il ripristino della misura cautelare più grave, cioè quella in carcere.