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Corpo decomposto prima dell'autopsia: i familiari di Le Pera chiedono il risarcimento

Al comune di Corigliano Rossano la richiesta di cinque milioni di euro per non aver conservato il corpo dell'operaio deceduto a Vaccarizzo in maniera regolare. La famiglia difesa dall'avvocato Angelo Altomari

CORIGLIANO ROSSANO – 28 lug. 21 - Il corpo di Emilio Le Pera inspiegabilmente fatto andare in putrefazione; al punto da non poter svolgere l'esame autoptico. I familiari dell'uomo di 65 anni, deceduto a Vaccarizzo Albanese il 2 luglio scorso, in un cantiere edile, hanno dato mandato all'avvocato Angelo Altomari per una richiesta di risarcimento milionaria. Il legale della famiglia ha inviato una lettera al comune di Corigliano Rossano, al sindaco pro tempore, per una “formale messa in mora e risarcimento danni per il danno ingiusto provocato nei confronti del “de cuius” Emilio Le Pera e conseguentemente degli eredi”. Cinque milioni di euro, perchè il corpo dell'operaio non sarebbe stato conservato adeguatamente nelle celle frigorifere del cimitero con la conseguenza del fatto che non è stato possibile eseguire l'esame autoptico. La famiglia ha anche presentato una formale querela consegnata alla procura della Repubblica di Castrovillari.



Al procuratore, la firmataria della denuncia chiede: “Il sequestro del cantiere” della ditta dove Emilio Le Pera lavorava, per verificare le norme di sicurezza; ma si chiede anche di “individuare i responsabili delle azioni omissive/commissive che con il loro comportamento hanno portato alla impossibilità di eseguire sul corpo di mio padre Emilio Le Pera, in data 6.7.2021 alle ore 14,30 – si legge - l’esame autoptico a causa dell’avanzato stato di decomposizione dovuto alla mancata conservazione e custodia della salma, rendendo così impossibile individuare, almeno sul corpo, la possibile causa del decesso”.


Avvocato Angelo Altomari
L'avvocato Angelo Altomari

Una serie di richieste che puntano a fare piena luce su eventuali responsabilità. L'avvocato Angelo Altomari, nella lettera di richiesta risarcimento inviata al comune di Corigliano Rossano, proprietario del cimitero dove la salma doveva essere conservata in attesa dell'autopsia, ricorda che lo scorso 6 luglio, “la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari nella persona del Sostituto procuratore Draetta, fissava il conferimento dell’incarico al Ctu, Walter Antonio Caruso, onde provvedere ad effettuare l’autopsia sul corpo del povero Emilio Le Pera, al fine di conoscere le cause del decesso avvenuto sul cantiere di lavoro.



Veniva disposto l’inizio delle operazioni peritali per lo stesso giorno alle ore 14,30 presso la camera mortuaria del cimitero dell’area urbana di Corigliano Calabro, comune di Corigliano-Rossano. Alle 14.30 venivano iniziate le operazioni peritali e verso le 15.45 dello stesso giorno i miei assistiti venivano informati che incredibilmente la necroscopia non era stata eseguita a causa della “putrefazione del corpo del sig. Emilio Le Pera” .

In particolare veniva riferito che la salma del defunto, risultava in evidente stato di decomposizione a causa della circostanza che la stessa non era stata conservata adeguatamente, ovvero non erano state adottate i “normali” criteri di conservazione. Conseguentemente la salma veniva riconsegnata ai familiari, totalmente decomposta e, soprattutto, nella impossibilità di essere esaminata per capirne le cause della morte. Oltre alla circostanza che a nessuno dei familiari a seguito della suddetta “putrefazione” è stata data la possibilità di vedere la salma del povero marito-genitore per un’ultima volta, quindi di poter fare l’ultimo saluto. Quanto occorso, ha creato e sta creando enormi danni psichici, morali, materiali ai familiari – scrive l'avvocato Angelo Altomari - , ed è indubitabile responsabilità di codesto ente comunale”.



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