Cosenza, alta velocità, i consiglieri di maggioranza: la tratta calabrese è un bluff
La tratta tirrenica o la Praia Tarsia, la linea calabrese è un bluff per i consiglieri di maggioranza di Cosenza che replicano a Crocicchio
PAOLA – 29 nov. 23 - “Il presidente del comitato Santomarco, Vittorio Crocicchio, nella sua dichiarazione sul progetto dell'alta velocità in Calabria scambia lucciole per lanterne per i consiglieri di maggioranza di Cosenza la tratta calabrese ad alta velocità è un bluff. Egli riduce tutto ad una scelta di percorso e sottovaluta che le recenti comunicazioni pervenute da Rfi e dal Governo, di fatto, mettono in discussione la realizzazione dell'opera nell'intero tratto calabrese”. E' la risposta al presidente Crocicchio, in una nota congiunta, dei capigruppo di maggioranza a palazzo dei Bruzi: Francesco Alimena (Pd), Ivan Commodaro (Franz Caruso Sindaco), Raffaele Fuorivia (Psi), Francesco Gigliotti (De Cicco Sindaco), Daniela Puzzo (Cosenza Libera) e Roberto Sacco (Misto).
Affermava, fra l'altro, Crocicchio, riferendosi al sindaco Caruso: «Ribadiamo ciò che abbiamo detto al sindaco di Tarsia: non si difende un territorio con questioni di campanile, non si difende Cosenza con argomentazioni che non hanno senso pratico; ma, con proposte che puntano ad una visione complessiva del territorio provinciale e calabrese. Pensi caro sindaco – affermava Crocicchio - quanto importante sarebbe per la sua città prevedere un collegamento diretto tra la stazione di Vaglio Lise e la stazione di Cosenza centro delle ferrovie della Calabria solo adeguando lo scartamento e consentire ai treni di arrivare in centro città come avviene nei grandi centri urbani. La spesa sarebbe irrilevante basterebbe adeguare lo scartamento di uno dei binari delle ferrovie della Calabria e realizzare una terza rotaia per consentire il transito di entrambe le tipologie di vettori. I suoi cittadini le renderebbero merito».
Ma secondo i capigruppo di maggioranza di Cosenza: “In sostanza l'alta velocità si fermerebbe, nella migliore delle ipotesi, a Praia Mare. Crocicchio fa finta di non capire – affermano - che con l'insediamento dell'attuale Governo nazionale è calato il sipario sulla realizzazione della nuova linea di alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria e che lo stesso presidente della Calabria, on. Roberto Occhiuto, non ha mai fatto alcun riferimento alla realizzazione di questa opera di valenza storica, tranne quando il sottosegretario Ferrante, nei giorni scorsi, ha annunciato la presunta non fattibilità del percorso Praia-Tarsia. Insomma, Crocicchio fa finta di non capire che il Governo, con il benestare del presidente Occhiuto, sta facendo di tutto per cancellare il finanziamento di ben 9,4 miliardi di euro nel bilancio dello Stato, dal momento che questa è proprio la prima tranche, a scendere da Praia a Mare verso Reggio Calabria, per la realizzazione dell'investimento richiesto in Calabria”. Insomma, la questione secondo Alimena, Commodaro, Fuorivia, Gigliotti, Puzzo e Sacco non è solo una questione di “campanile”, ma dietro alla tratta calabrese della linea ferroviaria ad alta velocità potrebbe esserci ben altro.
E quindi i capigruppo di maggioranza chiamano in causa il presidente del comitato Santomarco e affermano: “Crocicchio farebbe, quindi, bene a protestare contro il Governo ed Rfi per le contraddittorie motivazioni con cui si propone come tracciato della nuova linea prima il corridoio "autostradale", che segue l'andamento della autostrada A2, mentre oggi affaccia l'ipotesi della direttrice tirrenica. Non può sfuggire che a favore del corridoio autostradale è stato posto a base l'esito di uno studio di fattibilità, oltretutto svolto solo circa due anni addietro, che è costato alle casse pubbliche ben 35 milioni di euro. Anzi, soltanto un anno addietro, alla data del 16 settembre 2022, nel documento conclusivo del "dibattito pubblico", relativo al raddoppio della galleria Santomarco, RFI testualmente affermava: 'il dato negativo del corridoio tirrenico deriva dalla orografia e antropizzazione (oltre che dalla geologia) che rendono impossibile la realizzazione di una nuova linea di affiancamento alla linea esistente e comportano necessariamente tracciati costituiti da una successione di gallerie e viadotti'. Crocicchio – proseguono i capigruppo di maggioranza a palazzo dei Bruzi: “fa finta di non sapere che sono stati spesi 35 milioni per dirci che il tirrenico è un corridoio impossibile ed oggi, senza alcuna referenza tecnico-scientifica, invece disinvoltamente si sostiene l'esatto contrario.
A proposito di campanilismo, dunque, Crocicchio fa finta di non capire che la realizzazione dell'alta velocità sul versante tirrenico non avverrà mai perché questa sarebbe davvero una opera di sventramento territoriale ed ambientale dal momento che si richiede necessariamente una nuova linea da costruire in parallelo, a monte, della attuale ferrovia. Così facendo l'alta velocità si ferma a Praia a Mare. Poi tutt'al più si provvederebbe a qualche aggiustamento soltanto per velocizzare in qualche tratto la vecchia linea. Senza dire che anche se dovesse essere, per ipotesi assurda, realizzata una nuova linea pedemontana, attraverso un continuum di gallerie e viadotti, non attraverserebbe le stazioni che ancora oggi sono predisposte sulla attuale ferrovia e, dunque, non ci sarebbe alcun fattore attrattivo di sviluppo per i territori dei comuni tirrenici. Crocicchio dovrebbe, infine, spiegare – concludono Alimena, Commodaro, Fuorivia, Gigliotti, Puzzo e Sacco - perché le ipotesi di raccordo ferroviario, che egli stesso fantasiosamente immagina, a partire dai collegamenti tra Paola e Cosenza, in presenza del raddoppio della galleria Santomarco, non potrebbero escludere il presunto isolamento del versante tirrenico. Non c'è alcuna ombra di dubbio che le posizioni come quelle espresse da Crocicchio , oggettivamente, si prestano solo ad essere di sostegno ai nemici della Alta Velocità in Calabria. Danno forza a chi, con la complicità del presidente Occhiuto, vuole operare un vero scippo doloso alla nostra regione”.