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Cosenza, narcotraffico e 'ndrangheta 142 indagati: operazione all'alba. I particolari

Aggiornamento: 17 mag

142 provvedimenti notificati dalla Dda per l'operazione Recovery, associazione di tipo ‘ndranghetistico, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravato dalle modalità e finalità mafiose. I particolari


142 provvedimenti notificati dalla Dda per l'operazione Recovery, associazione di tipo ‘ndranghetistico, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravato dalle modalità e finalità mafiose. I particolari

Cosenza, 14 maggio 2024 - Operazione Recovery, nelle prime ore di questa mattina, a Cosenza ed in altri centri del territorio nazionale,  sono stati notificati provvedimenti cautelari per 142 indagati, per reati, a vario titolo ipotizzati, nei loro confronti: associazione di tipo ‘ndranghetistico, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravato dalle modalità e finalità mafiose, nonché in ordine ad altri numerosi delitti, anche aggravati dalle modalità e finalità mafiose.


L'attività è dei Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, del personale delle Squadre Mobili delle Questure di Cosenza e Catanzaro, della SISCO di Catanzaro e dello SCO, dei Finanzieri del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria di Cosenza, con il GICO del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro e lo SCICO di Roma, con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.


L'ordinanza cautelare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Catanzaro, nei confronti di 142 indagati:


in carcere

  1. Cosimo Abbruzzese detto Cocchino

  2. Salvatore Ariello

  3. Luigi Avolio

  4. Bruno Bartolomeo

  5. Giuseppe Bartolomeo detto Geppino

  6. Gaetano Bartone

  7. Antonio Basile

  8. Enzo Bertocco

  9. Antonio Bevilacqua detto il Topo

  10. Leonardo Bevilacqua

  11. Carlo Bruno

  12. Dimitri Bruno

  13. Umberto Cacozza

  14. Francesco Bruno Calvelli

  15. Pietro Capalbo

  16. Antonio Caputo detto Totonno

  17. Antonio Francesco Caputo

  18. Giuseppe Caputo

  19. Vincenzo Caputo

  20. Augusto Cardamone

  21. Giuseppe Carolei

  22. Simone Carrieri

  23. Giuliano Caruso

  24. Stefano Casole

  25. Luisiana Castiglia

  26. William Castiglia

  27. Fabio Ciarlo

  28. Egidio Cipolla

  29. Fabiano Ciranno

  30. Umberto Franco Conforti

  31. Marco D’Alessandro

  32. Adolfo D’Ambrosio

  33. Pamela D’Ambrosio

  34. Andrea D’Elia

  35. Attilio D’Elia detto Cristian

  36. Massimiliano D’Elia detto Il Biondo

  37. Valentino De Francesco

  38. Maurizio Della Cananea

  39. Francesco Costantino De Luca

  40. Pietro De Marci detto Coccobill

  41. Maria De Rose

  42. Mattia De Rose

  43. Armando De Vuono

  44. Vanessa De Vuono

  45. Michele Di Puppo

  46. Paolo Elia

  47. Immacolata Erra

  48. Manuel Esposito

  49. Gianluca Fantasia

  50. Simone Ferrise

  51. Marco Foggetti

  52. Luigi Antonio Garofalo

  53. Cristian Giordano

  54. Francesco Gentile

  55. Pasquale Germano

  56. Giuseppe Gozzi

  57. Silvia Guido

  58. Pierpaolo Guzzo

  59. Antonio Illuminato

  60. Francesco La Cava

  61. Giuseppe La Cava

  62. Salvatore La Cava

  63. Rolando Liguori

  64. Massimiliano Lo Polito

  65. Nadia Lo Polito

  66. Marco Lucanto

  67. Francesco Marchiotti

  68. Pietro Mazza detto Giampiero

  69. Alessandro Meduri

  70. Antonio Meduri alias Paciottino

  71. Filippo Meduri

  72. Francesco Meduri

  73. Pietrangelo Meduri

  74. Ottavio Mignolo

  75. Daniela Monaco

  76. Kevin Montalto

  77. Ivan Montualdista

  78. Antonio Morrone

  79. Francesco Mosciaro

  80. Tatjana Natale

  81. Stefano Noblea

  82. Pamela Falvo Occhiuto

  83. Cristian Pati

  84. Karim Pati

  85. Rosina Pati

  86. Salvatore Pati

  87. Francesco Patitucci

  88. Vittorio Pino

  89. Mario Piromallo

  90. Roberto Porcaro

  91. Diego Porco

  92. Angelina Presta

  93. Massimiliano Presta

  94. Giuseppe Provenzano detto Tolli Tolli

  95. Andrea Pugliese

  96. Cesare Quarta

  97. Paolo Recchia

  98. Michele Rende

  99. Filippo Maria Rende Granata

  100. Andrea Rudisi

  101. Michele Rudisi

  102. Antonio Segreti

  103. Alfredo Sirufo

  104. Gianfranco Sganga

  105. Luca Trotta

  106. Alberto Turboli

  107. Danilo Turboli

  108. William Zupo

  109. Franco Scorza


Ai domiciliari

  1. Luca Bevilacqua

  2. Domenico Chimenti

  3. Agnese Crocco

  4. Giuseppe Violi

  5. Federica Bartucci

  6. Giuseppe Chianello

  7. Francesco Guarnieri

  8. Luisa Rosanna Occhiuto

  9. Manuel Prezioso

  10. Armando Bevilacqua

  11. Toni Berisa

  12. Francesco De Grandis

  13. Danilo Forte

  14. Claudio Giannini

  15. Michele Gedeone

  16. Aurelio Pittino

  17. Mattia Namik Sposato

  18. Francesco Viapiana

  19. Simone De Marco

  20. Giulio Castiglia



Il provvedimento, emesso su richiesta della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, scaturisce dall’ampia attività di indagine coordinata dalla DDA di Catanzaro e delegata, in considerazione dei plurimi profili investigativi, ai Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, alle Squadre Mobili delle Questure di Cosenza e Catanzaro, alla SISCO di Catanzaro e allo SCO, ai Finanzieri del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria di Cosenza, con il GICO del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro e lo SCICO di Roma.

Le investigazioni, che hanno costituito la prosecuzione di quelle portate a termine nell’ambito dell’operazione cosiddetta “Reset”, si sono sviluppate attraverso un’imponente attività di indagine di tipo tradizionale, consistente in attività tecniche, servizi sul territorio, riscontri “sul campo”, con una parallela poderosa attività di acquisizione e analisi di dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia, corroborati dai relativi riscontri, oltre alla acquisizione di plurime emergenze di altri procedimenti penali.


La gravità indiziaria, conseguita, allo stato, sul piano cautelare, attraverso gli articolati e complessi approfondimenti investigativi, ha riguardato la perduranza dell’operatività delle organizzazioni criminali nell’area cosentina.

Si tratta in particolare di gravi elementi indiziari circa il perdurare dell’assetto dell’organizzazione criminale di ‘ndrangheta di Cosenza e del suo hinterland, articolata in diversi gruppi organicamente confederati, e tutti riconducibili ad una struttura di vertice, nello specifico riconducibili ai due principali gruppi, il cd. clan degli italiani, nelle sue varie componenti, e il cd. clan degli zingari, anch’esso con varie articolazioni, nell’assetto rideterminatosi a seguito delle complesse e altalenanti dinamiche relazionali tra gli stessi, nonché delle numerose vicende giudiziarie, con i relativi diversificati esiti, che li hanno interessati.

In tale contesto nell’ordinanza cautelare, nei confronti degli indagati attinti dalle rispettive misure adottate, è stata ritenuta la gravità indiziaria, tra l’altro, per plurime vicende estorsive, aggravate dalle modalità e finalità mafiose, ai danni di titolari di esercizi commerciali e attività imprenditoriali.


La gravità indiziaria acquisita a livello cautelare ha riguardato, altresì, il parallelo sodalizio, operante sotto l’egida e nel contesto della medesima consorteria ‘ndranghetista, dedito al traffico di sostanze stupefacenti di vario genere, nel quadro di quello che viene ipotizzato come il sistema che governa tutti i rapporti tra i vari sottogruppi criminali della città di Cosenza e del suo hinterland, nonché numerosi delitti in materia di traffico e spaccio diffuso di sostanza stupefacente di diverso tipo, cocaina, eroina, marijuana hashish, estorsioni, tentate e consumate, connesse al traffico della sostanza stupefacente, lesioni personali aggravate, e reati in materia di armi, anche con l’aggravante mafiosa, nonché delitti di furto, tentato e consumato.

Nello specifico, le investigazioni hanno consentito di ricostruire, sul piano della gravità indiziaria, la struttura del sodalizio dedito al narcotraffico, e riconducibile alla consorteria ‘ndranghetista operanti nel capoluogo brutio, nonché le linee d’azione, caratterizzate dalla preordinata ripartizione delle piazze di spaccio, dalla preventiva statuizione a livello verticistico dei canali di approvvigionamento, dalla commissione di ulteriori reati finalizzati a reperire denaro da reinvestire nel narcotraffico e/o al recupero dei crediti maturati con lo spaccio, e, infine, dall’obbligo incombente su tutti i sodali di versare nell’unica cassa comune a tutta l’organizzazione i proventi degli illeciti.


Dei 142 indagati, 109 sono stati destinatari di misura della custodia cautelare in carcere, 20 di quella degli arresti domiciliari, nr. 12 dell’obbligo di dimora, nr. 1 di misura interdittiva.

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