Diamante, questione acqua: il vicesindaco Pascale risponde all'opposizione
Aggiornamento: 15 set 2020
Nessun pozzo sequestrato. Sulla non potabilità dell'acqua, solo un eccesso di cautela da parte dell'amministrazione
DIAMANTE – 2 set. 20 - La questione della carenza dell'acqua diventa un problema di carattere politico e si accende lo scontro fra maggioranza e opposizione. Nella serata di ieri, il sindaco Ernesto Magorno ha richiamato le dichiarazioni rilasciate sui social dal vicesindaco Pino Pascale ed ha avvertito: “Quanto rivelato dal vicesindaco Pino Pascale sulla potabilità dell'acqua è molto grave. I risultati delle analisi dell'Arpacal, del settembre 2018, testimoniano cosa fu nascosto dalla precedente amministrazione. Chiedo a Marcello Pascale, capogruppo di opposizione, e che era parte integrante della precedente maggioranza: perché avete taciuto e avete fatto bere ai diamantesi e ai turisti acqua non potabile? Dovete a tutti, e subito, una risposta”. Il capogruppo dell'opposizione, proprio ieri lamentava le mancate risposte ad una sua posta elettronica certificata dove, fra l'altro, si chiedeva spiegazione sul sequestro di un pozzo. Il vice sindaco Pino Pascale, nella sua replica, ha subito sottolineato che il problema della carenza d'acqua ha riguardato un po' tutto il territorio dell'alto Tirreno cosentino. “Abbiamo ricevuto numerose telefonate – ha spiegato Pino Pascale – ma anche la lettera del capogruppo di minoranza.
Un amministratore, anche se di minoranza, ha libero accesso agli uffici comunali dove può verificare di persona ciò che chiede. Le domande potevano essere poste nel recente consiglio comunale e avremmo chiarito in quella circostanza i problemi che hanno portato alla diminuzione del flusso”. Sui dubbi sollevati sulla “non potabilità dell'acqua”, Pino Pascale ha affermato: “La nostra amministrazione è formata da persone per bene, che tengono a cuore la salute dei cittadini e dei turisti. Abbiamo ritenuto di dichiarare l'acqua non potabile per un eccesso di zelo. Abbiamo richiesto analisi ad un laboratorio privato, che sono risultate conformi. Per esserci l'ufficialità vanno confrontate con quelle dell'Arpacal dove è stata rilevata una divergenza di dati. Abbiamo fatto ulteriori prelievi che verranno confrontati con quelli dell'Arpacal per arrivare a dichiarare l'acqua potabile”. Anche sul sequestro del pozzo, il vicesindaco Pascale risponde. “Chi fa queste richieste – afferma il vicesindaco – dovrebbe prima accertarsi. Non c'è stato alcun sequestro di pozzo. E' stata sequestrata una pompa, un dispositivo per la prova di derivazione d'acqua attivato per provare a tamponare l'emergenza. Ma l'acqua – precisa Pascale – non è stata immessa nella rete comunale e, a seguito di verifica, i carabinieri hanno sequestrato il tubo e la pompa, nessun pozzo”.