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Diamante, resta in carcere l'indagato per la presunta sexy estorsione, risponde anche di rapina

Una serie di reati contestati all'uomo che avrebbe compiuto una sexy estorsione. Il Gip ha deciso per la prosecuzione della custodia cautelare



DIAMANTE – 2 giu. 23 - Resta in carcere il 43enne di Diamante, G.P. Indagato per la sexy-estorsione che avrebbe portato a compimento nel centro tirrenico. La decisione del Gip, Roberta Carotenuto, anche in considerazione che i reati contestati non riguardano la sola vicenda della presunta sexy-estorsione. Il 43enne è assistito dall'avvocato di fiducia, Francesco Liserre. I reati contestati riguardano plurimi episodi di estorsione aggravata, ma anche rapina aggravata e uso di armi. C'è da aggiungere che la precisa attività investigativa dei carabinieri della compagnia di Scalea, coordinati dal capitano Andrea D'Angelo, e delle stazioni dipendenti ha portato anche a mettere nel cassetto prove che potrebbero incastrare l'indagato, come le fotocopie del denaro utilizzato per la sexy estorsione, ma anche altri importanti elementi anche di intercettazione. Si contesta all'indagato il reato di rapina aggravata in quanto, dopo essere salito a bordo dell'autovettura in uso alla vittima, con violenza e minacce, avrebbe strappato dalle mani il cellulare alla parte offesa, costringendolo a spegnere l'apparato per evitare di essere registrato.



Avrebbe poi minacciato la vittima, mostrandogli un coltello con una lama lunga circa 20 centimetri. Inoltre, si sarebbe impossessato del portafogli, appropriandosi della somma contenuta all'interno, circa 300 euro. Da qui la contestazione della rapina aggravata dalla minaccia dell'utilizzo dell'arma e con l'aggravante di aver commesso il fatto in luoghi tali da ostacolare la pubblica o privata difesa, all’interno dell’autovettura; con l'aggravante di aver commesso il fatto nei confronti di persona ultrasessantacinquenne. I fatti risalgono allo scorso 19 maggio. Viene contestato anche il reato delle plurime minacce aggravate. L'indagato avrebbe minacciato di divulgare ai familiari della vittima i dettagli di una presunta relazione tra la parte offesa e una donna, qualora non gli avesse consegnato la somma di 1.500 euro, mostrando ancora il coltello con lama lunga circa 20 cm.



Nel frattempo, le pressioni sono diventate costanti, anche con l'utilizzo di messaggi telefonici. Lo scorso 22 maggio, inoltre, l'indagato avrebbe indotto la vittima a consegnargli il cellulare per verificare se fosse spento, quindi, dopo aver ottenuto la somma di 1.300 euro avrebbe preteso la consegna, nel giorno successivo, di ulteriori 1.500 euro.

I messaggi telefonici sono stati continui e assillanti nei confronti della vittima. Avrebbe indotto l'uomo a consegnare il denaro richiesto in tempi brevi, altrimenti: da un lato avrebbe preteso una somma maggiore, e dall’altro lato avrebbe divulgato ai familiari i dettagli della relazione. L'indagato sarebbe passato anche dall'abitazione della vittima, suonando al citofono e intimando di corrispondere la somma richiesta, altrimenti avrebbe iniziato ad urlare per strada, allertando i suoi familiari. Viene inoltre contestato all'indagato il reato di avere, senza giustificato motivo, portato fuori dalla propria abitazione un coltello con lama lunga circa 20 cm. Una vicenda tutta da chiarire, Intanto il Gip Carotenuto ha confermato la misura della custodia cautelare in carcere.



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