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Doppio suicidio nel carcere di Paola: una tragedia che riaccende il dibattito sulle condizioni penitenziarie in Italia

Doppio suicidio, due vite spezzate in poche ore nel carcere di contrada Deuda a Paola, il dramma solleva interrogativi sul sistema carcerario


Doppio suicidio, due vite spezzate in poche ore nel carcere di contrada Deuda a Paola, il dramma solleva interrogativi sul sistema carcerario
Il carcere di Paola

Paola, 9 gennaio 2025 – Doppio suicidio nel carcere di contrada Deuda a Paola, i due eventi hanno scosso l'opinione pubblica, evidenziando ancora una volta le gravi problematiche che affliggono le strutture penitenziarie italiane. Nel giro di poche ore, un detenuto e un operatore si sono tolti la vita in episodi distinti ma ugualmente tragici.


Le vittime

La prima vittima, un detenuto tunisino di 40 anni, è stata trovata impiccata nella sua cella in isolamento nella serata di martedì. Il secondo, un impiegato amministrativo di 48 anni originario di Lauria (Potenza), è stato trovato morto nella palestra della struttura ieri mattina. Secondo le prime ricostruzioni, il suicidio del detenuto sarebbe legato alle difficoltà della vita carceraria, mentre per l’operatore sembrano prevalere ragioni di natura personale. Sebbene i due episodi non siano collegati, la loro vicinanza temporale e il contesto comune accentuano la drammaticità della situazione.


Sovraffollamento e carenza del personale

Il carcere di Paola non è un caso isolato. Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, sottolinea come il sistema carcerario italiano sia al collasso: “I detenuti sono 16mila oltre i posti disponibili, mentre mancano 18mila unità di polizia penitenziaria. Le condizioni di sovraffollamento e i carichi di lavoro insostenibili stanno portando a un drammatico processo di disumanizzazione.”

Anche Donato Capece, segretario generale del Sindacato autonomo Polizia Penitenziaria, esprime preoccupazione: “Il suicidio rappresenta un forte agente stressogeno sia per i detenuti che per il personale, spesso lasciato solo a gestire situazioni critiche.”


Una chiamata all’azione

Sindacati e associazioni chiedono interventi urgenti da parte del Governo e del Parlamento per riformare il sistema carcerario. Tra le proposte:

Riduzione del sovraffollamento attraverso misure alternative alla detenzione.

Potenziamento degli organici di polizia e personale amministrativo.

Maggiore accesso a servizi psicologici e psichiatrici per detenuti e operatori.

Nel frattempo, proseguono le indagini per comprendere le motivazioni dei due suicidi, che hanno già segnato il 2025 come un anno nero per il sistema penitenziario italiano.


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