Droga e telefoni in carcere: arrestato un assistente capo della polizia penitenziaria di Rossano
Telefoni cellulari e droga in carcere a Rossano, arrestato un assistente capo della polizia penitenziaria, fermato dai carabinieri ad un posto di blocco
Corigliano Rossano, 14 gennaio 2024 - Nella mattina di ieri i carabinieri delle sezioni operativa e radiomobile del reparto territoriale di Corigliano Rossano, con il coordinamento investigativo della Procura della Repubblica di Castrovillari, diretta dal Procuratore Capo Alessandro D’Alessio, hanno arrestato un assistente capo della polizia penitenziaria in servizio presso la Casa di Reclusione di Rossano, avrebbe introdotto, secondo le ipotesi, droga e telefoni cellulari in carcere.
Il reato contestato
Le ipotesi di reato contestate: accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti e detenzione di sostanza stupefacente.
Il fermo
I fatti si sono svolti nella prima mattina di ieri, quando l’operatore della polizia penitenziaria era in procinto di raggiungere la struttura carceraria di Rossano, dove avrebbe dovuto espletare le proprie mansioni di vigilanza sulla condotta dei detenuti. In prossimità del carcere l’assistente capo ha manifestato un evidente disagio quando è stato sottoposto a un normale controllo della circolazione stradale; ragione che ha indotto i militari della sezione radiomobile ad approfondire l’accertamento che stavano effettuando.
I tre cellulari
La conseguente ispezione ha permesso di recuperare, all’interno dell’autovettura dell’interessato, un involucro che conteneva tre smartphone apparentemente nuovi, per il cui possesso l’interessato non ha saputo fornire alcuna giustificazione. Inoltre, nelle successive fasi della perquisizione del mezzo, gli operatori hanno recuperato anche un secondo contenitore, confezionato con modalità analoghe al primo, dove erano stati riposti i relativi caricabatterie. Sulla scorta delle circostanze presenti è stato ritenuto potenzialmente plausibile che gli apparecchi telefonici fossero destinati a essere introdotti all’interno della struttura carceraria, per cui le operazioni di ricerca sono state estese anche all’abitazione dell’operatore della Polizia Penitenziaria.
La cocaina
Durante le ricerche effettuate nell’abitazione è stato recuperato anche un quantitativo di sostanza stupefacente del tipo «cocaina». Sulla scorta degli elementi probatori raccolti l’Assistente Capo è stato arrestato nella flagranza del reato riconducibile all’ipotesi di cui all’articolo 391 ter del Codice Penale che, dal punto di vista penale, punisce i soggetti che mettono a disposizione dei detenuti gli apparecchi idonei alle comunicazioni, oltre che per la fattispecie delittuosa residuale della detenzione di sostanza stupefacente. Su disposizione del Magistrato di turno della Procura della Repubblica di Castrovillari, l’interessato è stato sottoposto agli arresti domiciliari.
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