Elezioni a Scalea, un "patto d'amore"; Russo presenta la "rinascita"
- miocomune.tv
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Scalea, elezioni amministrative, ieri Mario Russo in una sala affollata ha lanciato la "rinascita" della città: una "promessa" d'amore

Scalea, 7 aprile 2025 – Elezioni a Scalea Russo incontra i cittadini: un matrimonio con tanti commensali invitati alla festa. La sposa è proprio la città di Scalea. Un patto d'amore che deve proseguire, con chiunque venga stretto. È questo ciò che si attendono tanti cittadini di Scalea che, nel tempo, hanno assistito ad una lunga serie di tradimenti. Sono in molti ad aspettare quella rinascita di una città che è stata il faro dell'alto Tirreno cosentino in tempi ormai lontani. Ieri sera, alla “promessa” di matrimonio hanno partecipato in tanti. Anche chi vive fuori dal centro abitato. Anche chi con le elezioni di Scalea non ha nulla a che fare. Ma il buon funzionamento di una città si traduce nella crescita dell'intera Riviera dei cedri. Questo forse non è entrato nella testa di qualcuno. C'è chi continua a restare nel chiuso del proprio orticello con il salame negli occhi. E a farne le spese sono tutti i cittadini.
Dunque, a fine maggio, si saprà se questo matrimonio “s'ha da fare” e quanto i cittadini “elettori” di Scalea possano amare l'uno o l'altro promesso sposo.
La "festa" di ieri “Il ritorno”
Quella di ieri all'hotel Santa Caterina di Scalea è stata una vera e propria festa per Mario Russo candidato a sindaco e alla “rinascita” della città. La sala congressi, in molti lo sanno, è realizzata a scomparti. Un sistema che serve a non dare l'idea del vuoto nel caso di un incontro poco partecipato. Ieri sera, gli scomparti erano tutti aperti e in molti sono rimasti anche in piedi. In termini numerici si tratta di un vero e proprio “ritorno” in grande stile accolto anche dalla politica dei comuni della Riviera dei cedri. Certo in questo “ritorno” si racchiude una serie infinita di pensieri, alcuni legati strettamente alla politica e altri che si spingono indietro nel passato, più o meno volutamente richiamati alla memoria. Ognuno, nella sua posizione, li guarda in maniera diversa. Se ne sentono di tutti i colori. E questo vuol dire che la campagna elettorale è iniziata. E a dare la scossa, non c'è dubbio, è stata proprio la festa prenuziale organizzata da Mario Russo nella sala congressi dell'hotel Santa Caterina. Uno spauracchio per chi organizza. Perchè vedere una sala congressi semivuota sarebbe stato un cattivo inizio.
I contenuti
Visibilmente emozionato per un “ritorno” discusso e in qualche modo anche atteso, Mario Russo, da buon conoscitore del rapporto con il pubblico, ha già fornito una linea generale e ha già lanciato qualche frecciatina. Un'idea di città che tende a volare alto. Un progetto che punta a “recuperare il tempo perduto”. Non a caso ha richiamato l'obiettivo ricorrente di un porticciolo turistico. Un'opera che cambierebbe il volto della città. Un'opera che proprio Mario Russo negli anni passati aveva cominciato a pensare e a mettere su carta. Ricordiamo il progetto del professor Francini dell'Unical. Prevedeva un porto turistico sotto torre Talao. Un'ampia area pedonale e il traferimento a monte della Statale 18.
“Scalea rinasce”
Ma una “Scalea che rinasce” non può fare a meno dei fondi del Pnrr. Lo ha dimostrato il vicino comune di Santa Maria del Cedro. Il territorio ha cambiato volto. Questa è una realtà. Lo stesso Ugo Vetere, sindaco della confinante città, lancia spesso raffronti fotografici sui social fra presente e passato. Ed è chiaramente visibile il “cambiamento”. Discutibile per alcuni. Un successo per altri. Ma questa è la politica.
A Scalea sono tante le aree che avrebbero bisogno di una restaurazione. Una rivisitazione in chiave moderna. E chiunque si prepara ad andare a governare la città “turistica” non può pensare diversamente. È cambiato il modo di fare turismo. È cambiato il modo di relazionarsi con i cittadini. Il tempo scorre. Russo ha parlato di cambiamento: di una rivisitazione della macchina comunale; di decoro urbano, di turismo ma anche della “partecipazione attiva” dei cittadini alle scelte. Ed infatti non è mancata la critica alla “nuova” villa comunale lasciata in eredità alla città dall'amministrazione uscente Perrotta. Un progetto che fa discutere, qualcuno lo ha definito “divisivo” perchè è soggetto a critiche, positive e negative, e quindi forse avrebbe dovuto coinvolgere maggiormente i cittadini che hanno ricevuto un'opera a “scatola chiusa” e per certi versi ancora sconosciuta.
Un matrimonio duraturo
Trasporto urbano, piano delle antenne, piano strutturale comunale rimasto congelato nel tempo, cultura, progetti per l'accoglienza, turismo, vivibilità: una serie di argomenti da inserire in quell'atto di “matrimonio” che però i cittadini attendono che sia rispettato. Altrimenti si genera il divorzio. E la città di Scalea è ormai “abituata” e pericolosamente “rassegnata” a vivere separata da quella politica che invece avrebbe il compito di far “rinascere” la città, la comunità, la riviera dei cedri.
(Matteo Cava)
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