Eolico offshore nel Golfo di Squillace: battaglia per difendere il paesaggio marino calabrese
Italia Nostra e la comunità calabrese uniscono le forze contro il progetto di eolico offshore nel Golfo di Squillace che rischia di compromettere il patrimonio naturale e culturale della regione
Catanzaro, 24 gennaio 2025 – Il Golfo di Squillace, uno dei simboli naturali più preziosi della Calabria, è al centro di una mobilitazione che coinvolge associazioni, istituzioni e cittadini, uniti contro la realizzazione di un parco eolico offshore. Il progetto, ritenuto da molti un grave rischio per il paesaggio marino e l’ecosistema locale, sta alimentando un acceso dibattito che punta a difendere l’identità territoriale della regione.
La posizione di Italia Nostra Catanzaro
Italia Nostra Catanzaro ha organizzato questa mattina una conferenza stampa presso Palazzo de Nobili, sottolineando l’urgenza di una mobilitazione compatta. Elena Bova, presidente dell’associazione, ha definito il progetto di eolico offshore nel Golfo di Squillace un “mostro” che potrebbe danneggiare irreparabilmente il paesaggio e l’ambiente marino.
“La Calabria – ha ricordato la presidente Bova – produce già più energia di quanta ne consumi. Non è necessario sacrificare il nostro mare, i nostri fondali e la nostra cultura per un progetto che, oltre a non essere indispensabile, rischia di compromettere il turismo, l’archeologia e l’economia locale.”
Tra i punti critici evidenziati da Italia Nostra ci sono l’impatto paesaggistico, i danni all’ecosistema e il rischio di alterare il fragile equilibrio delle coste calabresi, già caratterizzate da un patrimonio storico e archeologico unico, come dimostra la recente scoperta di una villa romana nei pressi di Squillace.
Il ruolo delle istituzioni e la mobilitazione collettiva
Anche le istituzioni locali si sono unite al coro di opposizione. La vice sindaca di Catanzaro, Giusy Iemma, ha ribadito l’impegno dell’amministrazione a favore della sostenibilità, ma sempre nel rispetto del paesaggio e delle risorse naturali. “Il nostro obiettivo è valorizzare il patrimonio naturale e culturale della Calabria, non sacrificarlo per progetti invasivi,” ha dichiarato.
Il collaboratore del consigliere regionale Ernesto Alecci, Mauro Galeano, ha invece sottolineato la necessità di una pianificazione energetica razionale, evitando l’ulteriore proliferazione di impianti che potrebbero avere effetti devastanti sull’ambiente e sul paesaggio.
Perché dire no all’eolico offshore
Gli oppositori al progetto non si limitano a questioni paesaggistiche. Tra i rischi evidenziati ci sono:
Impatto sull’ecosistema marino: Le pale eoliche offshore possono alterare l’habitat marino e causare danni alla biodiversità.
Problemi tecnici e ambientali: Lo smaltimento delle pale eoliche, i lubrificanti utilizzati e l’inquinamento acustico rappresentano criticità non trascurabili.
Rischio tsunami: La Calabria è una zona ad alta attività vulcanica, e gli esperti hanno sollevato dubbi sulla sicurezza del progetto in caso di eventi sismici o marini estremi.
L’avvocato Nicolina Raffaelli ha infine evidenziato il ruolo delle multinazionali coinvolte, sollevando dubbi sulla loro capacità di garantire il risarcimento in caso di incidenti.
Un futuro sostenibile per il Golfo di Squillace
Italia Nostra, insieme alle istituzioni e ai cittadini, continuerà la propria battaglia per difendere il Golfo di Squillace come patrimonio di tutti. La mobilitazione non si ferma: il mare e il paesaggio calabrese rappresentano non solo una risorsa naturale, ma anche un elemento identitario imprescindibile per il futuro della regione.