Frana in via Turati a Praia a Mare, il Tar rigetta il ricorso dei privati
Praia a Mare, il Tar rigetta il ricorso dei privati sulla frana di via Turati. Contestava l'ordinanza del 30 maggio del sindaco De Lorenzo
PRAIA A MARE – 25 ott. 23 - Che la vicenda relativa alla frana di via Turati non avrebbe avuto una facile soluzione era nell'aria sin dal 16 maggio di quest'anno. In quell'occasione, un'ondata di maltempo, come è noto ha generato una frana che ha praticamente interrotto, ormai da mesi, una delle strade di accesso al centro di Praia a Mare. Si è dovuto ripiegare sulle alternative nei pressi del lungomare. Ma la questione, come è noto, segue anche un iter legato a vicende di giustizia amministrativa. Due ordinanze, sono oggetto di discussione davanti al tribunale amministrativo regionale. Quella del 30 maggio scorso, a firma del sindaco De Lorenzo, oltre che ai tecnici, si rivolge anche ai privati, interessati, per la porzione di area interessata dalla frana; per la porzione di area interessata dalla presenza dalle terrazza con annessa piscina, allo stato sita a margine del ciglio del fenomeno franoso e per l'amministratore del condominio.
Il tribunale amministrativo regionale, proprio in questi giorni ha rigettato l'istanza di tutela cautelare proposta dai privati, tenendo in considerazione: “con i limiti propri della sommaria cognizione cautelare e impregiudicata ogni ulteriore valutazione, che: avuto riguardo all’accertato pericolo di frana dell’area in esame, fermi gli adeguati approfondimenti in sede di merito, nel bilanciamento tra l’interesse alla pubblica incolumità e l’interesse di natura patrimoniale degli esponenti quest’ultimo risulta recessivo rispetto al primo e comunque suscettibile di ristoro in caso di eventuale accertamento dell’illegittimità della gravata ordinanza contingibile e urgente”. Ai privati, in quell'ordinanza, si chiedeva di provvedere, entro il termine stabilito, all’esecuzione di tutti gli interventi necessari ed urgenti al fine di eliminare i pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e privata, nonché di provvedere “all’adozione urgente delle misure necessarie volte ad eliminare tutte le relative situazioni di pericolo, mediante ditta in possesso dei requisiti di legge e sotto la direzione di tecnico abilitato, all’immediata esecuzione, degli interventi di messa in sicurezza delle aree private poste al di sopra della scarpata sita a piede dell’immobile ed in particolare: all’esecuzione delle necessarie opere provvisionali atte a scongiurare qualsiasi pericolo per la pubblica e privata incolumità.
Alla messa in protezione, fino alla completa eliminazione dello stato di pericolo, mediante interdizione delle aree condominiali, private, adiacenti e prossime al ciglio della frana, potenzialmente coinvolgibili da eventuali ulteriori/successivi cedimenti-crolli, ad eccezione che per i soggetti autorizzati all’esecuzione delle misure di messa in sicurezza. Alla temporanea interdizione cautelativa, all’accesso e all’uso, delle aree adiacenti e prossime al ciglio di frana: piscina e terrazza. Alla pulizia/manutenzione delle aree e procedere con un corretto ed efficace sistema di drenaggio e regimentazione delle acque, in modo da limitare e impedire l’insorgere di pericolose erosioni, sovrapressioni idrauliche, presenza di elementi instabili. Infine, l'ordine di “dare adeguata informativa ai condomini e agli interessati, predisponendo idonee segnalazioni delimitazioni, oltreché curando l’efficienza degli eventuali dispositivi di transennamento e interdizione”.