Frontiera, rideterminata la pena per Iacovo di Cetraro
Operazione Frontiera, la corte di cassazione ha accolto il ricorso dell'avvocato Cesare Badolato ed ha rideterminato la pena per Agostino Iacovo di Cetraro

Cetraro, 8 marzo 2025 - La Corte di Cassazione, mercoledì scorso, ha accolto il ricorso proposto dall'avvocato Cesare Badolato del Foro di Cosenza, difensore di Agostino Iacovo, 39 anni, di Cetraro imputato nel processo scaturito dall'operazione antimafia denominata "Frontiera". Attività investigativa della Dda di Catanzaro contro il clan Muto di Cetraro. La Cassazione ha annullato, senza rinvio, la sentenza impugnata della Corte di Appello di Catanzaro,del 24 aprile 2024, a seguito del giudizio di rinvio disposto dalla Corte di Cassazione, del 15 settembre 2022.
La pena finale
E' stata quindi rideterminata la pena finale in 4 anni di reclusione e 18mila euro di multa per Agostino Iacovo. E' stata sostituita la pena accessoria dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici con quella dell'interdizione dai pubblici uffici per la durata di cinque anni; revocata la pena dell'interdizione legale.
Agostino Iacovo, inizialmente, era stato arrestato, imputato e condannato per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e per un episodio di spaccio ad una pena di 10 anni e 2 mesi di reclusione ed una serie di pene accessorie. La Corte di Cassazione, aveva successivamente dichiarati inammissibili quasi tutti i ricorsi degli imputati, escluso quello presentato da Iacovo. La Suprema corte aveva accolto ed annullata con rinvio la condanna relativa al delitto associativo e aveva deciso per la rideterminazione della pena in relazione all'unico episodio di spaccio contestato.
La decisione della corte d'appello
La Corte di Appello di Catanzaro, il 24 aprile dello scorso anno aveva assolto Iacovo dall'imputazione associativa “non essendoci alcuna prova a suo carico oltre a quelle già ritenute insufficienti dalla Corte di Cassazione costituite dalle dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia cosentino” e aveva rideterminato la pena inflitta in 5 anni di reclusione e 20 mila euro di multa. L'avvocato Badolato, il 18 giugno 2024, aveva proposto nuovamente ricorso per Cassazione, chiedendo l'annullamento della sentenza impugnata perché “erronea” in quanto la pena era stata determinata, tenuto conto di una pluralità di condotte penalmente rilevanti, in realtà insussistenti, per cui “non poteva applicarsi alcun aumento per la continuazione”. La Corte di Cassazione, Sesta Sezione Penale, ha ritenuto fondato il ricorso e, per l'effetto, ha annullato senza rinvio la sentenza impugnata emessa nei confronti del cetrarese Agostino Iacovo.
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