Furti d'auto con il metodo del cavallo di ritorno: sei misure restrittive a Cosenza
Sei misure restrittive, due in carcere, tre ai domiciliari e un obbligo di presentazione per furti d'auto a Cosenza, contestata anche l'estorsione con il metodo del cavallo di ritorno
Cosenza, 17 ottobre 2024 – Furti di auto ed estorsioni con il metodo del “cavallo di ritorno”, i carabinieri della compagnia di Cosenza hanno dato esecuzione a sei misure restrittive: due in carcere, tre ai domiciliari e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L'attività è stata portata a termine con i supporto dello squadrone eliportato cacciatori Calabria e del 14esimo battaglione carabinieri Calabria di Vibo Valentia. L'ordinanza di misura cautelare personale è stata emessa dal Gip del Tribunale di Cosenza, su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Le indagini
L'attività investigativa della compagnia carabinieri di Cosenza ha permesso di individuare come il gruppo criminale operasse con serialità attraverso collaudati rituali che prevedevano l’individuazione del mezzo da rubare, il reperimento di attrezzatura utile alla commissione del reato, la custodia del veicolo, oggetto di furto, in decentrati siti di stoccaggio, la successiva richiesta di denaro alla vittima quale ricatto per la restituzione del mezzo.
Contestata l'associazione
A 5 indagati è contestato il delitto associativo (ex art. 416 c.p.) perchè avrebbero costituito una stabile organizzazione, radicata in aerea ad alta densità criminale della città di Cosenza, con suddivisione di ruoli, al fine di commettere furti aggravati di veicoli ed estorsioni a Cosenza e provincia, dall’anno 2023 con condotta perdurante.
Sono stati 18 i furti documentati in un ristretto arco temporale e 3 le presunte richieste estorsive correlate. Nel corso dell’attività di indagine sono state tratte in arresto in flagranza di reato 3 persone, il 29 dicembre 2024, per tentato furto aggravato in concorso a Rende, una delle quali figura tra gli indagati finiti in carcere e due agli arresti domiciliari.
Sono state eseguite anche perquisizioni personali, domiciliari e locali a carico di ulteriori 8 indagati, ai quali è stato notificato l’invito a rendere “interrogatorio preventivo”, come previsto dalla nuova normativa.
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