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I guai di Ferrero partirebbero da una società di Acquappesa. Nove persone coinvolte

Aggiornamento: 11 dic 2021

Perquisizioni anche in altre regioni di Italia Lombardia, Lazio, Campania, Basilicata e Calabria




PAOLA – 6 dic. 21 – Sarebbe legato ad un 55enne originario di Torre Annunziata e residente ad Acquappesa, l'arresto di Massimo Ferrero. Il presidente della Sampdoria è stato arrestato dai militari della Guardia di finanza, nell’ambito di un inchiesta della procura di Paola, guidata dal procuratore Pierpaolo Bruni, per reati societari e bancarotta. La squadra di calcio non è coinvolta nelle indagini.

Al momento l’imprenditore è stato trasferito in carcere a San Vittore, mentre per altre quattro persone sono stati disposti gli arresti domiciliari. In tutto sono nove le persone coinvolte.


Agli arresti domiciliari sono finiti: Vanessa Ferrero, 48 anni, figlia di Massimo; Giorgio Ferrero, 41, nipote del presidente; Giovanni Fanelli, 53 anni, di Potenza; Aiello Del Gatto, di Torre Annunziata, 55, residente ad Acquappesa sul Tirreno cosentino. Secondo quanto emerge dalle prime indiscrezioni, la famiglia Ferrero avrebbe investito in un’azienda di Acquappesa, sulò Tirreno cosentino, con un’impresa poi fallita. Una tesi confermata anche dall’avvocato Giuseppina Tenga, legale dei Ferrero. Risultano indagati e perquisiti: Roberto Coppolone, 55 anni, di Roma; Paolo Caino, 77, di Roma; Cesare Faziolu, 64, di Roma, Laura Sinni, 56, di Roma. Perquisizioni in varie regioni, tra cui Lombardia, Lazio, Campania, Basilicata e Calabria.



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