Il Tar accoglie i ricorsi: si torna a scuola. Sospese le ordinanze di Spirlì
La trattazione collegiale è fissata per il prossimo 14 aprile. Intanto si torna alla situazione dei giorni scorsi
CATANZARO – 9 mar. 21 – Il Tar ha accolto i ricorsi presentati contro le ordinanze del presidente della Regione Calabria, Spirlì, relative alla chiusura delle scuole. Sono state quindi sospese le ordinanze impugnate con riferimento al punto 1 dei dispositivi. Nel punto 1 dei dispositivi si disponeva “la sospensione, in presenza, delle attività scolastiche e didattiche delle scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado, nonché delle Scuole di istruzione e formazione professionale, che pertanto continuano a svolgersi esclusivamente con modalità a distanza...”. Il tribunale amministrativo regionale calabrese ha fissato per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 14 aprile 2021.
LE MOTIVAZIONI
Secondo il Tribunale amministrativo: “non si rinviene nel verbale e comunque nei restanti capi di premessa dell’ordinanza impugnata una specifica istruttoria volta a stabilire se, quali e quanti contagi abbiano in concreto interessato le scuole calabresi a prescindere dagli interventi sindacali posti in essere su base locale con sospensione delle attività didattiche in presenza “in molti comuni” nonché quali siano stati gli effetti dei contenimenti rilevati dall’ordinaria applicazione dei protocolli Covid della scuola (quarantena della classe con o senza propagazione dei contagi)”.
IL TAR EVIDENZIA
“Il trend di aumento dei contagi in Calabria è al momento considerevolmente inferiore rispetto a quello nazionale riferito alla medesima settimana sopraindicata e pertanto non costituisce dato sopravvenuto rispetto alle valutazioni di cui al DPCM mentre il fatto che in alcuni specifici territori (province di Vibo Valentia e Reggio Calabria) la proporzione di nuovi casi sia il doppio della media regionale (comunque sempre lontana dalla media nazionale), a tutto voler concedere potrebbe giustificare al più interventi mirati su comuni di quelle aree e non la chiusura dell’intero sistema di istruzione calabrese”
“L’incremento di posti letto COVID e quelli di terapia intensiva occupati resta comunque sotto la soglia di allerta rispetto al rischio saturazione per quanto nello stesso atto impugnato dichiarato”;
“il coefficiente del 9,1% di prevalenza (studio VOC202012/01) delle varianti sul territorio regionale calabrese alla data del 18/2/21, richiamato nell’atto impugnato, è -su scala nazionale- il più basso in assoluto”;
“il report di monitoraggio n.42 dell’I.S.S. richiamato nell’atto impugnato per via della classificazione complessiva di rischio “moderata con alta probabilità di progressione” (peggiorativa rispetto a quella del report precedente) da solo non sembra poter giustificare l’adozione dell’ordinanza contingibile e urgente impugnata atteso che trattasi comunque di situazione comune a non poche altre regioni e che saranno a breve verificabili sul successivo report dell’ISS”.
Secondo il Tar è “sussistente il dedotto vizio di carente autonoma istruttoria da parte della Regione”.
E ancora: “Ritenuto comunque sussistente il requisito del periculum, nella consistenza e con l’urgenza richieste dall’art. 56 c.p.a. avuto riguardo al pregiudizio arrecato al diritto all’istruzione finanche degli scolari più piccoli notoriamente meno attrezzati, rispetto agli adolescenti, per la didattica a distanza che costituisce in via generale una modalità di insegnamento meno efficace rispetto a quella in presenza e che, avuto riguardo all’età della minore istante, la priva della fondamentale esperienza formativa propria della socializzazione”.
LA NOTA DI GIUSEPPE VALENTINO FILCAMS CALABRIA
Le Crociate del cavalier Antonino Spirlì, stanno creando in questa nostra Regione una serie di problemi alle lavoratrici ed ai lavoratori che, dall'alto della sua secumera, il Presidente FF non può e non riesce a comprendere.
L'ultimo esempio in termini di danni sulla vita delle persone riguarda l'ordinanza sulla gestione dei rientri a Scuola. Oltre a creare disagi alle famiglie ed agli operatori scolastici, per la tempistica con la quale è stata emanata l'ordinanza regionale, il nostro Presidente in pectore non ha considerato che attorno al mondo della scuola ruotano una serie di figure professionali che stanno pagando un prezzo altissimo per via della Pandemia e delle restrizioni in corso.
A questo, si aggiunge l'operato di Spirlì, che la metafora “piove sul bagnato” potrebbe raccontare bene in questo inverno uggioso.
Gli addetti alle pulizie, stanno vedendo ridurre il proprio orario di lavoro al minimo; stanno portando a casa, cioè salari da fame. Gli operatori della Ristorazione Collettiva, non vedono il proprio posto di lavoro da febbraio scorso, più di un anno di blocco, senza un minimo di tutela del proprio reddito e con una grande incertezza sul proprio futuro.
Di queste persone fragili, invisibili e calabresi, ci piacerebbe che si occupasse il presidente FF, anziché costruire editti sul nulla e polemiche sterili e continue. Dopo le molteplici sollecitazioni alla politica regionale calabrese, non ci aspettiamo che il Presidente prenda in considerazione la richiesta di un confronto utile a ricercare soluzioni che possano lenire la sofferenza di queste categorie di lavoratori e lavoratrici.
L'unica certezza che, ad oggi, ci sentiamo di esprimere è che “se con la cultura non si mangia, con Spirlì ci crepa di fame”
Giuseppe Valentino
Segretario Generale FILCAMS CGIL CALABRIA
DEMA Calabria: inadeguatezza e superficialità, la Calabria merita altro
L’annullamento da parte del Tar Calabria dell’ennesima ordinanza di Spirlì sulle scuole sancisce un nuovo livello di fallimento gestionale per la Calabria e sottolinea, semmai ce ne fosse bisogno, quanto sia inadeguata la guida di questa Regione in quello che è probabilmente uno dei suoi momenti più difficili. Possiamo commentare solo così la notizia della bocciatura da parte del tribunale amministrativo regionale dell’ordinanza con la quale il f.f. Spirlì aveva deciso la chiusura delle scuole sull’intero territorio calabrese. Un atto che aveva suscitato la protesta di genitori, docenti, presidi, sindacati e forze politiche che da mesi chiedono risposte certe e organizzazione efficiente per quel che riguarda la messa in sicurezza delle scuole e dei trasporti oltre ad un piano vaccinale funzionale.
L’ennesimo bluff di Spirlì è stato sventato, la chiusura delle scuole è ormai solo un modo per nascondere la propria incapacità nel gestire questo momento di crisi. La Calabria è ultima per vaccinazioni, disorganizzata, senza una guida. La maggioranza che dovrebbe garantire la salute dei calabresi pensa solo a come distribuire finanziamenti e assunzioni, infischiandosene dell’aumento dei contagi e delle difficoltà dei cittadini. Ci auguriamo che si arrivi presto alla data del voto per spazzare via una volta per tutte questa mediocre classe politica e per ridare finalmente alle donne e agli uomini di questa terra una classe dirigente nuova, pulita, che abbia a cuore la salute e il benessere dei calabresi.