Infiltrazioni della 'ndrangheta nella raccolta scommesse: sequestri a imprenditore
Nel mirino della guardia di finanza e dello Scico un imprenditore gioisse: sequestrati compendi aziendali e terreni per un valore di 500mila euro
GIOIA TAURO - 9 feb. 23 - Militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria unitamente a personale dello Scico, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia, diretta da Giovanni Bombardieri, hanno eseguito un provvedimento emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria che dispone l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale del sequestro di beni, per un valore complessivamente stimato di oltre 500.000 euro, riconducibili ad un imprenditore gioiese, con radicati interessi nel centro Italia, operante nel settore dei giochi e delle scommesse. La figura criminale dell’imprenditore era emersa nell’ambito dell’operazione “Galassia”, condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria, con il supporto dello Scico nei confronti di un sofisticato ed altamente remunerativo sistema criminale, finalizzato all'illecita raccolta di scommesse on-line attraverso importanti bookmaker esteri. In particolare, questi ultimi, aventi sede in Austria e Malta, avrebbero operato in patto sinallagmatico con la 'ndrangheta. Nello scenario è emersa la figura del citato imprenditore che avrebbe svolto - allo stato del procedimento e fatte salve successive valutazioni in merito all’effettivo e definitivo accertamento della responsabilità – il ruolo di promotore ed organizzatore di un’associazione inserita nel descritto sistema illecito, per cui è stato rinviato a giudizio per il reato di associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso.
Alla luce delle richiamate evidenze, a seguito di specifica indagine a carattere economico/patrimoniale delegata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia - sempre più interessata agli aspetti economico-imprenditoriali legati alla criminalità organizzata - al G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Reggio Calabria e al Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata, è stato sottoposto a sequestro nel mese di giugno 2021, su provvedimento della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, il patrimonio riconducibile al citato imprenditore. Successivamente a tale attività, il monitoraggio investigativo ha permesso di rilevare come il soggetto in parola - in costanza di esecuzione dei richiamati provvedimenti giudiziari disposti in ambito sia penale sia di prevenzione - abbia continuato ad operare nel medesimo settore dei giochi, rigenerandosi dal punto di vista imprenditoriale attraverso la costituzione di nuove entità giuridiche nella formale titolarità dei suoi prossimi congiunti.
Così facendo, attraverso un complesso sistema di ramificazioni societarie, ha altresì continuato ad intrattenere rapporti commerciali (traendone profitti) con le società - allo stesso riconducibili - ricadute nel vincolo del precedente sequestro. Gli accertamenti, inoltre, hanno consentito di rilevare come l’imprenditore, senza disporre di idonee lecite risorse finanziarie, abbia effettuato rilevanti acquisizioni immobiliari. Sulla base di tali risultanze, con il provvedimento in esecuzione è stato pertanto disposto - allo stato del procedimento ed impregiudicata ogni diversa successiva valutazione nel merito - il sequestro dell’intero compendio aziendale di 2 ditte individuali e 2 società, tutte operanti nel settore della gestione e manutenzione degli apparecchi da gioco, nonché di nr. 15 terreni, per un valore complessivamente stimato di oltre 500.000 euro. Con il medesimo provvedimento la citata A.G. ha disposto nei confronti del proposto l’applicazione, in via provvisoria, dei divieti di cui all’art. 67 del Codice Antimafia. L’attività di servizio in rassegna testimonia ancora una volta l’elevata attenzione della Guardia di Finanza e della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia che continua a essere rivolta all’individuazione e alla conseguente aggressione dei patrimoni e delle disponibilità finanziarie illecitamente accumulati dalle consorterie criminali di stampo mafioso, allo scopo di arginare l’inquinamento del mercato e della sana imprenditoria, con l’intento di ripristinare adeguati livelli di legalità, trasparenza e sicurezza pubblica.