Ingiusta detenzione, accolta la domanda di riparazione per un cittadino di Buonvicino
Accolta la domanda per ingiusta detenzione presentata dall'avvocato Italo Guagliano in favore di un cittadino straniero residente a Buonvicino Stelian Viziteu

Buonvicino, 8 marzo 2025 – Accolta la domanda di riparazione per ingiusta detenzione per un cittadino straniero residente a Buonvicino arrestato l'otto febbraio 2023. L'ordinanza è stata emessa dalla Corte d'Appello di Catanzaro.
L’uomo, Stelian Viziteu, era stato giudicato colpevole nel 2010 e condannato a due anni e sette mesi di reclusione per lesioni personali e abuso dei mezzi di correzione. All’atto dell’arresto, nel febbraio 2023, la pena era ormai già estinta per il tempo decorso, in quanto l’ordine di esecuzione, inizialmente sospeso, era stato successivamente reiterato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro con grave ritardo.
L'avvocato Guagliano
A seguito di tale arresto, il difensore di Stelian Viziteu, l’avvocato Italo Guagliano del Foro di Paola, ha immediatamente presentato un “incidente di esecuzione”, dimostrando come la tardività dell’ordine di carcerazione avesse reso inefficace il titolo esecutivo. La decisione della Corte d’Appello di Catanzaro, che ha riconosciuto il diritto all’indennizzo per circa un mese di detenzione contra legem, riveste particolare rilievo in quanto contrasta con il parere sfavorevole espresso dalla Procura Generale. Il Collegio ha ritenuto di dover comunque accogliere le doglianze difensive, riconoscendo che la tardiva esecuzione della pena – già dichiarata estinta – ha determinato una detenzione ingiusta e illegittima.
La dichiarazione di Guagliano
“È un risultato di grande importanza – ha dichiarato l’avvocato Italo Guagliano – perché riafferma il principio di legalità nell’esecuzione della pena, richiamando l’attenzione su come eventuali negligenze o omissioni da parte dell’autorità preposta non possano in alcun modo gravare sul condannato. Il sistema non può consentire la minaccia perpetua di una pena: se lo Stato resta inerte per troppo tempo, perde il diritto di punire e ha il dovere di indennizzare nel caso in cui decida comunque di esercitare il potere punitivo. Questo caso – evidenzia l’avvocato – oltre a porre in evidenza le responsabilità legate alla corretta e tempestiva esecuzione della pena, consolida un orientamento giurisprudenziale di fondamentale importanza: l’indennizzo per ingiusta detenzione deve essere riconosciuto non soltanto quando a una misura cautelare segua una sentenza di assoluzione, ma anche nei casi in cui in cui la detenzione si verifichi in forza di un provvedimento esecutivo divenuto, per tardività e inefficacia, contrario alla legge”.
Il tribunale
Con ordinanza del 18 aprile 2023, il Tribunale di Catanzaro ha accolto l’istanza, dichiarando quindi l’estinzione della pena e disponendo l’immediata scarcerazione dell’interessato. Successivamente, l’uomo ha proposto domanda di riparazione per ingiusta detenzione, evidenziando un principio di diritto fondamentale: il diritto all’equa riparazione non è limitato ai soli casi di custodia cautelare ingiustamente subita, ma comprende anche le situazioni in cui la privazione della libertà personale sia stata disposta in esecuzione di un ordine originariamente legittimo, ma divenuto poi inefficace.
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