«La legalità: il nostro faro». Il flash mob a Corigliano Rossano
«Non ci lasceremo intimorire o intimidire da nessuno»; il documento della maggioranza del comune di Corigliano Rossano dopo il flash mob
CORIGLIANO-ROSSANO - 3 ago. 2021 - Dopo il flash mob contro la criminalità a Corigliano Rossano, il documento dei gruppi consiliari di maggioranza. Ecco la pubblicazione integrale
Una amministrazione comunale che ha fatto della lotta alla legalità il suo faro. Amica di Libera e don Ciotti.
Un'amministrazione e una maggioranza che hanno da subito puntato la loro attenzione sull'escalation criminale che stava interessando il nostro territorio, e non solo con note stampa, ma fattivamente, interpellando il Prefetto, chiedendo maggior controllo del territorio, che di fatto è arrivato e questo si definisce ottenere un risultato.
Una amministrazione che di concerto con la Diocesi di Rossano-Cariati, le sigle sindacali e diverse associazioni presenti sul territorio ha organizzato una manifestazione, che ovviamente non basta a fermare il fenomeno criminoso, nessuno è tanto sciocco da pensarlo, ma che è stato un segnale di presenza dello Stato. E lo Stato c'era, nella figura del Prefetto, dell'Arcivescovo, della Giunta comunale, delle forze di maggioranza, dei sindacati e delle associazioni.
Chi mancava? Chi, probabilmente, preferendo che si dia fuoco ad automezzi, si spari in pieno centro, si facciano attentati, si lascino molotov nei cantieri delle scuole, ha scelto di stare da un'altra parte. Quale parte lo decida liberamente il cittadino. Che ha un sindaco e una maggioranza schierati in prima linea, in prima persona che ci mettono e hanno messo la faccia e chi non c'era, non ha presenziato ma dall'alto del suo nulla sentenzia e diffama. Naturalmente sono state già avviate le pratiche di legge per fermare questa escalation di livore. Insinuazioni di bassa lega, offese in libertà scambiate per cronaca o addirittura verità. Del resto, è noto, la volpe che non arriva all'uva dice che è acerba e da qui il rigurgito di vero e proprio odio verso questa amministrazione, la sua maggioranza e il suo sindaco.
Odio insensato al quale ci opporremo nelle opportune sedi, che saranno quelle di un Tribunale. Perché la diffamazione a mezzo stampa è un reato. Anche quella a mezzo social.
Si è travalicato il confine della normale e sana dialettica, anche dura, per scivolare in quella melma fangosa che è fatta da bugie mascherate da verità rivelate, da letture volutamente infamanti dei fatti, da volgarità fatte passare per satira che definire di bassa lega è anche troppo, si è da tempo superato il limite, coinvolgendo anche affetti familiari del sindaco e della sua giunta, persone totalmente estranee all'agire politico e amministrativo.
La misura è colma, noi continueremo ad agire nell'alveo della legalità, dalla parte della città, non ci faremo intimorire o intimidire, da nessuno.
I GRUPPI CONSILIARI DI MAGGIORANZA