Marina di Gioiosa Ionica: incendi in serie, un arresto dei carabinieri
Non è bastato nascondersi con un ombrello, per la serie di incendi nel territorio di Marina di Gioiosa Ionica nel reggino, le indagini dei carabinieri portano ad un arresto
Gioiosa Ionica, 4 gennaio 2025 – Giungono, con un arresto ad una svolta le indagini dei carabinieri di Roccella Jonica, sotto il coordinamento e la direzione della Procura della Repubblica di Locri, diretta da Giuseppe Casciaro, attività sull’allarmante serie di incendi che, in circa tre mesi, avevano diffuso sgomento e preoccupazione a Marina di Gioiosa Ionica.
Le indagini
Il seriale autore, un 60enne del posto, è stato individuato grazie al meticoloso lavoro dei militari della Stazione di Marina di Gioiosa Ionica, che, a partire dal 14 ottobre scorso, si erano messi sulle tracce dell’uomo, alla luce di una vera e propria spirale di attentati incendiari commessi in danno di disparati cittadini e che, in più circostanze, hanno concretamente esposto a rischio i residenti delle abitazioni limitrofe, lambite dalle fiamme.
Undici episodi
Sono infatti undici gli episodi documentati dai carabinieri che, di volta in volta, hanno ricostruito minuziosamente gli eventi incendiari (commessi anche in danno di alcuni noti professionisti della zona). La ricostruzione è stata resa assai complessa grazie alle particolari cautele adottate dall’uomo. Quest’ultimo, per l’appunto, ha agito muovendosi di notte, nascondendosi in modo da impedire la sua identificazione. In alcuni frangenti si era aggirato indisturbato coprendo la propria sagoma con un ombrello aperto, certo di rendere così impossibile il lavoro degli investigatori. Le particolari precauzioni adottate non hanno impedito ai carabinieri di acquisire numerosissimi elementi a carico dell’uomo, chiamato ora a rispondere, unitamente ad altri due complici, delle contestazioni avanzate dalla Procura di Locri.
I complici
Un presunto complice, un 21enne, era stato arrestato in flagranza di reato appena dieci giorni fa: i carabinieri lo avevano intercettato mentre si aggirava nel cuore della notte a Grotteria Mare, anch’egli completamente travisato, pronto ad attivare un ordigno incendiario artigianale che recava con sé. La successiva ricostruzione investigativa ha consentito di confermare che i due avevano pianificato l’ennesimo attentato incendiario ma il tempestivo sopraggiungere dei militari aveva impedito che si consumasse l’ennesimo atto di terrore che avrebbe messo in pericolo l’incolumità dei residenti, attesa la vicinanza delle autovetture alle abitazioni.
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