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Messaggi minacciosi al padre e continue richieste di denaro: ai domiciliari un giovane di Rende

Un arresto a Rende: un giovane è finito ai domiciliari su decisione del Gip dopo aver inviato continui messaggi minacciosi al padre e al fratello, oltre a continue richieste di denaro: indagato per atti persecutori ed estorsione


Un arresto a Rende: un giovane è finito ai domiciliari su decisione del Gip dopo aver inviato continui messaggi minacciosi al padre e al fratello, oltre a continue richieste di denaro: indagato per atti persecutori ed estorsione

Rende, 16 novembre 2024 - Costringeva il padre a consegnargli del denaro einviava messaggi minacciosi sia al genitore che al fratello con continue ed insostenibili richieste di soldi, arresti domiciliari per un 26enne di Rende ritenuto responsabile dei reati di atti persecutori ed estorsione nei confronti dei suoi familiari.

L'attività è dei militari della Stazione Carabinieri di Rende che hanno dato esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari di Cosenza nei confronti del ventiseienne rendese

I fatti

Quanto accaduto risale al mese di marzo scorso, in cui il giovane in più occasioni avrebbe costretto ripetutamente il padre a consegnargli diverse somme di denaro ponendo in essere più condotte moleste e minacciose nei confronti del genitore e del fratello, anche con contatti telefonici e tramite messaggi WhatsApp con cadenza quasi quotidiana dai toni minacciosi, a sostegno di continue ed insostenibili richieste di denaro, cagionando nei due congiunti uno stato d’ansia e di paura.

La denuncia

Le due vittime esasperate e impaurite dalle continue vessazioni, si vedevano costrette a sporgere più volte denuncia presso la Stazione Carabinieri di Rende, l'ultima è del 2 novembre scorso. La successiva attività investigativa ha fornito all’Autorità Giudiziaria un grave quadro indiziario a carico dell’arrestato in relazione ai reati che gli vengono contestati.

Il competente GIP, su richiesta della Procura della Repubblica, al fine di evitare la reiterazione dei reati, disponeva a carico del giovane la misura cautelare degli arresti domiciliari in un domicilio diverso da quello in cui abitano le vittime.


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