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Operazione anti-ndrangheta: 10 misure cautelari eseguite dalla Dda tra Catanzaro e Vibo Valentia

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    miocomune.tv
  • 8 apr
  • Tempo di lettura: 3 min

Blitz della Guardia di Finanza in Calabria: indagati per reati mafiosi e accesso abusivo a dispositivi, operazione anti-ndrangheta della DDa tra Catanzaro e Vibo Valentia


Operazione Dda tra Vibo Valentia e Catanzaro

Catanzaro, 8 aprile 2025 - *aggiornamento - Eseguite dalla Guardia di Finanza dieci misure cautelari personali nei confronti di soggetti indiziati di associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata, accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti e trasferimento fraudolento di valori.


L'attività

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia e Catanzaro, con il supporto di personale del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma, hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali nei confronti di 10 soggetti, emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catanzaro.

Destinatari delle misure cautelari, di cui 7 custodie cautelari in carcere e 3 arresti domiciliari, risultano 10 persone.



Perquisizioni

Predisposte anche attività di perquisizione sia nei confronti dei soggetti colpiti dalle misure restrittive custodiali, che di altri indagati residenti nei comuni di Prato, Terni, Secondigliano (NA), Lamezia Terme (CZ), Vibo Valentia, Tropea (VV), Spilinga (VV), Ricadi (VV) e Zaccanopoli (VV).

Le indagini, condotte dagli investigatori dei Nuclei di Polizia Economico- Finanziaria della Guardia di Finanza di Vibo Valentia e del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, hanno consentito l’acquisizione di rilevanti elementi e fonti di prova valutabili in termini di gravi indizi di reità in ordine ad una serie di condotte poste in essere da soggetti posti al vertice di una ‘ndrina egemone nel territorio del comune di Tropea (VV).


Operazione anti 'Ndrangheta

I telefonini nel carcere

Alcuni degli indagati, mentre si trovavano ristretti in alcuni istituti di pena, indebitamente avrebbero utilizzato vari cellulari e diverse schede Sim, intestate a soggetti extracomunitari. L'utilizzo anche per comunicare illegittimamente con familiari ed altri personaggi contigui. L’ascolto delle conversazioni ha consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza in relazione a numerosi episodi estorsivi perpetrati in danno di esercizi commerciali che offrivano “sostegno materiale” agli appartenenti alla cosca rimasti in libertà, provvedendo anche ai bisogni dei detenuti e al pagamento dei difensori.



Le donne

In tale contesto assumono importanza alcune figure femminili, una gravemente indiziata di appartenenza alla cosca, le quali risultano raggiunte da gravi indizi di colpevolezza relativamente alla gestione delle finanze, alla riscossione delle estorsioni, nonché relativamente all’assicurazione dei contatti tra carcere e ambiente esterno, procurando i telefoni cellulari, effettuando le ricariche nonché propalando istruzioni e messaggi funzionali al mantenimento della struttura criminale.


L'estorsione in periodo Covid

Dal compendio intercettivo e dalle successive attività di indagine è stato possibile riscostruire anche un ulteriore episodio estorsivo, perpetrato ai danni di un imprenditore locale durante l’emergenza pandemica COVID-19, anche un episodio di trasferimento fraudolento di un bene immobile, successivamente ceduto a terzi, allo scopo di eludere l’applicazione delle disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniale.

Gli esiti dell’attività d’indagine costituiscono una significativa testimonianza del costante presidio assicurato dalla Procura della Repubblica di Catanzaro - in stretta sinergia con la Guardia di Finanza - nel contrasto alla criminalità economica, anche di tipo mafioso.




Catanzaro, 8 aprile 2025 - 🔴 ore 8.00 - Nella mattinata odierna, la Guardia di Finanza di Vibo Valentia e Catanzaro, con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma, ha eseguito 10 misure cautelari personali nei confronti di soggetti indiziati di gravi reati legati alla ’ndrangheta.



I provvedimenti

I provvedimenti, emessi dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro, riguardano 7 soggetti in carcere e 3 persone agli arresti domiciliari, accusati di:

  • Associazione mafiosa di tipo ‘ndranghetistico,

  • Estorsione aggravata,

  • Accesso indebito a dispositivi di comunicazione (utilizzo illecito di telefoni e altri mezzi),

  • Trasferimento fraudolento di valori.

Le perquisizioni sono in corso anche nei confronti di altri indagati residenti in diverse località, tra cui Prato, Terni, Secondigliano (NA), Lamezia Terme (CZ), Vibo Valentia, Tropea (VV), Spilinga (VV), Ricadi (VV) e Zaccanopoli (VV).


Maggiori dettagli in una conferenza stampa alla presenza del Procuratore Capo Salvatore Maria Curcio, per illustrare i dettagli dell’operazione.


Il video



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