Operazione della Dda tra Paola e Longobardi, i nomi degli indagati e i particolari 🖥
Aggiornamento: 30 mag 2023
37 indagati sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai delitti a vario titolo ipotizzati, nei loro confronti, tra cui: associazione a delinquere di stampo mafioso ed associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, relativamente a due sodalizi operanti a San Lucido e a Paola.
PAOLA – 9 mag. 23 - Sono in tutto 37 gli indagati coinvolti nell'attività della Dda. Il provvedimento, che vede coinvolti gli indagati, reca la firma del Gip distrettuale di Catanzaro, Giuseppe De Salvatore, su richiesta del procuratore Nicola Gratteri, del sostituto procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e del pubblico ministero Romano Gallo.
I PROVVEDIMENTI
In carcere:
Andrea Alò;
Gianluca Arlia;
Luciano Bruno;
Fabio Calabria;
Giuseppe Calabria;
Pietro Calabria;
Salvatore Caruso;
Michele Iannelli;
Giuseppe La Rosa;
Eugenio Logatto;
Mario Maiolo;
Marco Manfredi;
Gabriele Molinaro;
Roberto Porcaro;
Andrea Tundis;
Emanuele Tundis;
Michele Tundis;
Pamela Villecco.
Ai domiciliari:
Raffaele Conforti;
Paolo D'Amato;
Giovanni Fiore;
Giovanni Garofalo;
Vincenzo Nesci;
Cristian Vommaro;
Francesco Serpa.
Obbligo di dimora o presentazione alla Pg:
Gianluca Ambrosi;
Andrea Santoro;
Claudio Santoro;
Alessandro Serpa;
Eugenio Filippo;
Albino Sammarco;
Vincenzo Senatore;
Giovanni Vattimo;
Luca Vommaro Marincola.
Divieto di dimora:
Francesco Lenti.
Interdetti dall'esercizio dell'attività imprenditoriale:
Francesco Loizzo
Sestino Vulnera.
LE ACCUSE
Le accuse, a vario titolo, sono di far parte di un'associazione mafiosa, nell'ambito dei settori della droga, armi e del riciclaggio, riconducibile ai clan Tundis e Calabria attivi nell'area compresa tra Paola, Fuscaldo, San Lucido, Belmonte, Falconara Albanese e Longobardi.
I delitti contestati sono l'associazione mafiosa, l'estorsione, la tentata estorsione aggravata, il trasferimento fraudolento di valori, la detenzione e il porto di armi e il traffico di sostanze stupefacenti (cocaina, marijuana e hashish).
Sono sei gli indagati chiamati a rispondere, in particolare, del reato di associazione mafiosa. Avrebbero, secondo l'accusa, partecipato a un’associazione di tipo ‘ndranghetico, armata, denominata “Calabria-Tundis”, operante nel territorio ricompreso fra i comuni di San Lucido, Falconara Albanese e Longobardi, “la quale si avvaleva della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e della conseguente condizione di assoggettamento e di omertà della generalità dei cittadini, per commettere delitti contro la persona, contro l’ordine pubblico, contro il patrimonio e in materia di stupefacenti; per acquisire, in modo diretto e indiretto, la gestione e il controllo delle attività economiche della zona, nelle quali investivano capitali illeciti, delle concessioni e delle autorizzazioni amministrative e degli appalti e servizi pubblici”.
Si ipotizza una sorta di accordo con altre organizzazioni mafiose e criminali a Cosenza e sul Tirreno cosentino. Sarebbero agli atti riti di iniziazione e di ammissione alla ‘ndrangheta, con l’attribuzione di gradi e l’imposizione dell’osservanza di regole e rituali, “stipulando con le altre associazioni, accordi sulla ripartizione delle zone di influenza e sulla distrazione degli utili ricavati dalle attività criminose”.
I provvedimenti restrittivi sono stati eseguiti in mattinata dai carabinieri del comando provinciale di Cosenza, con il coordinamento del colonnello Agatino Saverio Spoto, l'attività di indagine è stata svolta dai carabinieri della compagnia di Paola.
IL COMUNICATO DELLA DDA
Nelle prime ore della mattina del 9 maggio 2023, i Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, con l’ausilio di Squadre operative dei Cacciatori di Calabria e unità Cinofile, con il coordinamento della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal Tribunale di Catanzaro nei confronti di 37 indagati, sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai delitti a vario titolo ipotizzati, nei loro confronti, tra cui, rispettivamente, associazione a delinquere di stampo mafioso ed associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, relativamente a due sodalizi operanti a San Lucido e a Paola.
In particolare, 18 indagati sono destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, 7 adi quella degli arresti domiciliari, 9 dell’obbligo di dimora nel comune di residenza ed all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, 1 del divieto di dimora e n. 2 del divieto di esercitare l’attività di impresa.
Il provvedimento, emesso su richiesta della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, scaturisce dall’ampia attività di indagine coordinata dalla DDA di Catanzaro che si è sviluppata mediante investigazioni di tipo tradizionale, attività tecniche, dichiarazioni di collaboratori di giustizia, riscontri sul campo e servizi dinamici sul territorio.
La gravità indiziaria, conseguita, allo stato, sul piano cautelare, attraverso gli articolati e complessi approfondimenti investigativi, ha riguardato l’assetto e l’operatività di una associazione armata di tipo ‘ndranghetistico, sul territorio ricompreso tra i comuni di San Lucido, Falconara Albanese, Fiumefreddo Bruzio e Longobardi con tendenza all’espansione verso le aree limitrofe, con rapporti di alleanza con altre articolazioni criminali operanti nella città di Cosenza.
In tale contesto, nell’ordinanza cautelare, nei confronti degli indagati attinti dalle rispettive misure adottate, è stata ritenuta, allo stato, la gravità indiziaria, tra l’altro, per i delitti, in materia di armi, l’intestazione fittizia, abusivo esercizio del credito, estorsione, tentata e consumata, anche mediante danneggiamenti, ai danni sia aziende, piccole e grandi, di esercizi commerciali e imprese del territorio, nei diversi settori economici, ovvero ai danni di imprese provenienti da altre aree geografiche ed impegnate in lavori pubblici.
La gravità indiziaria acquisita a livello cautelare ha riguardato, altresì, la struttura e il modus operandi di due associazioni a delinquere finalizzate al traffico di sostanze stupefacenti di varia tipologia, cocaina, marijuana e hashish, una operante in San Lucido, sotto l’egida degli esponenti dell’articolazione di ‘ndrangheta, e l’altra operante nel territorio del Comune di Paola, in stretto contatto con il primo gruppo criminale, e organizzata mediante una struttura di spacciatori operante per livelli, in una intensa attività di commercializzazione della sostanza stupefacente, e con canali di approvvigionamento operanti anche nell’area di Gioia Tauro
Il procedimento per le fattispecie di reato ipotizzate è attualmente nella fase delle indagini preliminari.