Operazione Katarion abbreviato: confermate tutte le condanne dalla Cassazione
La Suprema Corte di Cassazione rigetta i ricorsi e conferma le condanne per gli imputati che avevano scelto il rito abbreviato in Katarion, processo denominato così dall'operazione omonima

Scalea, 8 marzo 2025 – Condanna definitiva per gli imputati nel processo noto come “Katarion”, dall'operazione omonima, che si è concluso nella forma abbreviata nel mese di aprile dello scorso anno. La Suprema corte di Cassazione ha rigettato tutti i ricorsi, confermando di fatto tutte le condanne. L'operazione Katarion era stata portata a termine dai carabinieri delle compagnie di Paola e Scalea, il 10 marzo 2021, quando avevano dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip di Catanzaro, su richiesta della Dda, nei confronti di 33 soggetti.
La Cassazione
La Cassazione ha quindi confermato le condanne decise ad aprile del 2024 dalla corte d'Appello di Catanzaro per chi ha scelto il rito abbreviato e per gli imputati che avevano fatto ricorso. Due imputati avevano già chiuso la propria posizione dopo aver ottenuto il concordato, l'istituto previsto dal codice di procedura penale che consente alle parti di concordare sull'accoglimento dei motivi di appello, in tutto o in parte, con rinuncia agli altri eventuali motivi. Si tratta di:
Alessio Presta, alias Campanellino, 27 anni di Buonvicino e
Anna Elisa Esposito, 29 anni, di Buonvicino,
entrambi assistiti dall'avvocato Francesco Liserre.
In Appello come è noto: per
Franco Valente, conosciuto come “Number one”, 60 anni di Scalea, la pena è stata rideterminata in 10 anni di reclusione. Valente è assistito dall'avvocato Rossana Cribari. In I grado era stato condannato a 13 anni e 10 mesi.
Per Giuseppe Antonuccio, 30 anni, conosciuto come Garibaldi, di Cetraro, è stata decisa l'assoluzione dal capo 2, con pena rideterminata in 5 anni e 8 mesi e 24.000 euro di multa. In primo grado era stato condannato a 6 anni di carcere e 25mila euro di multa. Antonuccio è difeso dall'avvocato Cesare Badolato.
Mario Cianni, 57 anni, di Cetraro, condannato a 16 anni di reclusione, difeso dagli avvocati Giuseppe Bruno e Armando Sabato. In I grado era stato condannato a 18 anni di reclusione.
Poldino Cianni, 38 anni, di Cetraro, condannato a 6 anni; assistito dall'avvocato Cesare Badolato. In I grado era stato condannato a 7 anni e 4 mesi.
Per Flavio Graziosi, 25 anni di Cetraro, i giudici ha deciso la condanna a 7 anni e 4 mesi di reclusione. Il cetrarese è difeso dagli avvocati Cesare Badolato e Giovanni Salzano; in I grado era stato condannato a 8 anni e 2 mesi.
Alfonso Scaglione, 54 anni di Scalea, è stato condannato a 5 anni e 8 mesi e 24mila euro di multa. Scaglione è assistito dall'avvocato Antonio Crusco che in I grado aveva ottenuto l'esclusione del reato associativo. Sempre nel precedente grado di giudizio, Scaglione era stato condannato a 7 anni e 6 mesi.
Maurizio Tommaselli, 65 anni, di Guardia Piemontese, è stato assolto dal capo 1, e la corte d'Appello ha rideterminato la pena in 5 anni e 20mila euro di multa. Tommaselli è difeso dall'avvocato Marco Bianco; in I grado era stato condannato a 9 anni e 4 mesi;
Luigi Tundis, 47 anni, di Cetraro, è stato condannato a 4 anni e 4 mesi e 16mila euro di multa, con revoca delle pene accessorie; è difeso dall'avvocato Cesare Badolato. In I grado era stato condannato a 5 anni;
Gianluca Vitale, 42 anni di Siderno, è stato condannato a 8 anni, confermata la pena inflitta in I grado; è assistito dagli avvocati Riccardo Errigo, Giuseppe Bruno e Armando Sabato.
Concettina Zicca, 46 anni di Cetraro, è stata condannata in appello a 2 anni e 10 mesi di reclusione e al pagamento di14mila euro di multa. Difesa dagli avvocati Armando Sabato e Giuseppe Bruno, in I grado era stata condannata a 4 anni e 8 mesi.
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