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Paola: la consegna da parte del sindaco delle chiavi al Santo ed il punto sulla città

Aggiornamento: 8 mag

Un momento di bilancio politico con la statua del Santo al fianco, a Paola, il sindaco Politano ha fatto il punto sulle opere in città prima della consegna delle chiavi


Un momento di bilancio politico con la statua del Santo al fianco, a Paola, il sindaco Politano ha fatto il punto sulle opere in città prima della consegna delle chiavi

Paola, 7 maggio 2024 – La giornata del “Patronato” di San Francesco sulla città di Paola, lo scorso 4 maggio, è stata anche un'occasione per fare il punto con i cittadini, da parte dell'amministrazione comunale, e del sindaco Politano, al cospetto della Statua del Santo prima della consegna delle chiavi. Un momento di incontri, abbracci e con la lunga processione che si snoda per le vie della città e che nel centro storico fa registrare i momenti più intensi. Le preghiere, il lancio di petali di fiori e coriandoli, i “viva San Francesco” che si confondono fra le note della banda musicale. Il Simulacro del Santo veglia così sulla città. E poi, in piazza Pizzini, il momento più iimportante: la consegna delle chiavi della città al Santo protettore. Ed è qui che ogni anno, tempo permettendo, scatta il discorso che ha anche ovvi risvolti politici. Una sorta di bilancio davanti alla statua del protettore della città. E da quel palco non mancano mai i velati riferimenti agli avversari. Il saluto del sindaco Giovanni Politano ai colleghi, a monsignor Fiorini Morosini nato nei vicoli del centro e che ha voluto prender parte alla lunga processione.


Malore per un cittadino

Per la cronaca non è mancato un momento di apprensione per un malore durante l'intervento del sindaco Politano che si è elegantemente fermato chiedendo il soccorso dei medici presenti e degli infermieri. Per fortuna nulla di grave. Alla processione del 4 maggio partecipa una marea di fedeli proveniente non solo da Paola e dai paesi limitrofi. Un lungo corteo che richiama i cittadini ad affacciarsi, ad applaudire, a pregare.


"Contiamo i giorni dell'anno dal 4 maggio"

Il sindaco Politano ha evidenziato come i cittadini paolani preferiscono, come misura del tempo, scegliere quello trascorso da un 4 maggio all'altro: «Noi paolani abituati a contare i minuti, le ore, i giorni, pensando al 4 maggio passato, a quello di oggi, e già da adesso a quello che verrà». Momenti solenni, magici, anche alla presenza dell'arcivescovo metropolita dell'arcidiocesi di Cosenza Bisignano monsignor Giovanni Checchinato. Il saluto a Don Pasqualino Panaro nato fra i vicoli del centro storico e nominato qualche settimana fa, da Papa Francesco, canonico del Capitolo della Basilica papale in Vaticano. A quarant'anni dalla visita pastorale in Calabria di San Giovanni Paolo, l'invito al Pontefice a programmare un nuovo viaggio nella città del Santo.


Il saluto ai sindaci e ai politici

Poi il cordiale saluto rivolto ad ogni predecessore: «Grazie all'opera meritoria di ogni passato amministratore – ha detto il sindaco - la nostra città è diventata oggi quella che è». Il saluto al presidente del consiglio comunale Marzullo, alla consigliera regionale Sabrina Mannarino, al consigliere provinciale Alfonso D'Arienzo. E poi la riflessione politica: «Il 4 maggio si affronta con lo stato d'animo del sentimento di accoglienza, ospitalità, senso di appartenenza, del sentirsi tutti figli della stessa comunità. A volte – ha detto dal palco il sindaco Politano - i sentimenti di questa giornata durano troppo poco; ce ne dimentichiamo troppo presto. Invece, la ricchezza sta proprio nell'essere gentili e belli d'animo, non solo in questo giorno, ma in ogni singolo giorno dell'anno; 4 maggio tutto l'anno. Pensate – ha aggiunto - con quanta fiducia potremmo guardare al futuro. A volte, nonostante tutto, mi chiedo perché siamo così arrabbiati, così incattiviti, così delusi. Eppure siamo tutti figli di San Francesco».


"Un bagno di umiltà"

Un bagno di umiltà ha chiesto Politano: «Credo fermamente che la consegna delle chiavi della città non sia simbolo di autorità, ma rappresenti il nostro impegno ad aprire le opportunità con speranza, per ogni figlio della nostra comunità. Sono convinto che in questa vasta piazza, così esageratamente gremita non possano esserci confini, e non possano ergersi barriere».


Le opere in cantiere

Non è mancato il riferimento alle opere in itinere, il ringraziamento alla famiglia Pizzini che ha donato la Torre del castello e, ha detto: «a distanza di meno di un anno è stato ottenuto un finanziamento ministeriale pari a 1.800.000 euro, finalizzato oltre che alla ristrutturazione, anche alla messa in sicurezza per renderlo finalmente accessibile alla cittadinanza. Paola è un cantiere aperto – ha ribadito il sindaco – con i lavori sul lungomare per la realizzazione della Porta di mare, dedicata al nostro Santo con l'installazione di una struttura che ricorda l'attraversamento dello stretto. Ripreso finalmente il lavoro all'ex eco mostro – ha poi aggiunto il sindaco - motivo negli anni di deturpamento del nostro lungomare, che pian piano sta acquisendo finalmente gli aspetti di una avveniristica struttura ricettiva. I lavori all'ex palazzo di città che continuano; il finanziamento di 480.000 euro sui cammini di San Francesco per la ristrutturazione della casa del popolo e dell'ostello della gioventù; il finanziamento per 4 milioni di euro per la ristrutturazione del capannone comunale e del complesso Sant'Agostino; dal sociale, a breve, lavori all'ex direzione didattica di via Baracche e per dare una casa finalmente a chi non ce l'ha. Abbiamo l'ambizione di rendere il lungomare di Paola uno dei più belli d'Italia e statene certi, ci riusciremo nonostante i disagi, di cui ci scusiamo, di questi giorni». E a proposito di sogni, il sindaco ha anche ricordato che «Il 5 aprile è stato pubblicato il bando per l'individuazione di soggetti interessati alla progettazione, realizzazione del porto turistico. Non più “Marina di San Francesco” ma porto turistico “San Francesco di Paola” grazie ad un'intesa con Fs sistemi urbani abbiamo inserito all'interno dello stesso bando la riqualificazione delle aree dismesse e degradate di ferrovie; tanti lo hanno pensato, tanto lo hanno sperato, noi l'abbiamo fatto. Pensate quante famiglie in un cantiere di più di 60 milioni di euro potrebbero trovare stabilità economica nella fase dei lavori per l'indotto che si creerebbe e per la gestione successiva dell'opera; pur riconoscendo anche i meriti altrui stiamo lavorando per garantire un futuro la migliore ai nostri giovani, alla nostra città».


E l'attacco politico: «La gente non può fidarsi di chi non ha voglia di provarci e di sognare, ma la fascia che indosso è soprattutto sinonimo di libertà, di fede, di condivisione; per questo quando si ottengono risultati positivi non vince Giovanni Politano, vince sempre e solamente la mia città. Proviamo a farcene tutti insieme una ragione».


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