Paola, ospedale: sit-in di protesta, "Diamoci una mano"
Aggiornamento: 20 lug 2023
Paola, ospedale: sit-in di protesta, "Diamoci una mano", contro il trasferimento dei reparti #sanitàsultirreno
PAOLA – 5 lug. 23 - “Diamoci una mano” è l'ennesimo sit-in organizzato dal comitato per la salute per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla questione del trasferimento di alcuni reparti dall'ospedale San Francesco di Paola, verso la struttura cetrarese.
Ieri, sera, gli interventi nel piazzale dell'ospedale. Fra i tanti interventi, anche quello del rappresentante sindacale della Uil, Robertino Serpa che ha sottolineato il “disinteresse” dei medici e del personale dello stesso ospedale che non sono scesi a manifestare sul piazzale.
Paola, ospedale: sit-in di protesta, "Diamoci una mano". Il sindacato Uil
«Da quando sono iniziate le manifestazioni – ha evidenziato Robertino Serpa – la Uil è stata sempre presente, tutti gli altri pseudo sindacati non ci vogliono mettere la faccia. Noi – ha aggiunto il sindacalista – ci mettiamo la faccia, siamo diversi, scendiamo in piazza e combattiamo per uno scopo ben preciso, per il diritto alla salute dei cittadini. E poi, è importante ricordare che tutti sono dei potenziali pazienti. Nessuno è immune». Presenti anche i parroci, i rappresentanti della Chiesa. Don Sergio Lo Cane ha voluto ricordare che la Chiesa ha a cuore il bene della persona sofferente. «E' al primo posto. Gesù ci ha dato il compito ben specifico di curare i malati. Ci ritroviamo per stare insieme in questa protesta perchè noi siamo per il potenziamento della rete ospedaliera. Quando una persona soffre e soffre anche la famiglia, noi dobbiamo tutelare le famiglie stesse e prenderci cura degli ammalati».
Paola, ospedale: sit-in di protesta, "Diamoci una mano". L'ex consigliere regionale Di Natale
L'ex consigliere regionale Graziano Di Natale che segue da vicino la questione, ormai da tempo, e che in un certo senso ha smosso le acque stagnanti, ritiene che ci sia sulla problematica “un contagio crescente del risveglio della coscienza civile, un sentimento che arriva a molti ma non ancora a tutti. La battaglia per la difesa del diritto alla salute non può non essere condivisa. La disperazione più grande che possa impadronirsi di una società è il dubbio che lottare per una giusta causa sia inutile”. Nella serata di ieri mano nella mano per formare una catena umana a difesa della struttura ospedaliera. «Abbiano inventato questo modo di tenerci per mano – ha detto ieri Di Natale – proprio per dare una immagine di difesa di questa struttura ospedaliera. Vedo intorno all'ospedale tanta gente che non è legata ad una bandiera politica. Sta crescendo il seme della responsabilità civile e saluto con piacere la presenza dei Padri minimi del Santuario, perchè l'ospedale porta il nome di San Francesco di Paola, e la loro presenza silenziosa, fa molto rumore per noi».
Paola, ospedale: sit-in di protesta, "Diamoci una mano". Un momento importante
Di Natale, prima del sit-in ha tenuto a sottolineare che questo è un momento delicato: «Il momento – ha dichiarato - è importante non solo per la città di Paola, ma per tutto il basso Tirreno cosentino e più in generale credo che sia importante per tutta la popolazione calabrese, perché sta per essere pubblicato in queste ore il piano di riordino della rete ospedaliera che interesserà questa struttura. La struttura dell'ospedale di San Francesco di Paola, ma anche tante altre. Una battaglia senza colori politici – ha sottolineato ancora -. La dobbiamo ai nostri padri, ai nostri nonni, ai nostri figli, a tutte le persone che abitano in questa bistrattata terra di Calabria e soprattutto la dobbiamo a tutti i cittadini che onestamente lavorano, mandano avanti la loro famiglia e che purtroppo ogni giorno sono a combattere contro una gestione della cosa pubblica che non è per niente in linea con le aspettative dei cittadini». Il comitato ha vicino a sé i sindacati, semplici cittadini, rappresentanti delle istituzioni, anche medici e infermieri che probabilmente non ritengono che la soluzione sulla carta possa trovare risultati tangibili nella realtà.
Paola, ospedale: sit-in di protesta, "Diamoci una mano". Nessun campanilismo
Di Natale, ha ribadito che non si tratta di una lotta tra Paola e Cetraro ma: “è invece la visione, il modo sbagliato di intendere la sanità nel territorio. Esistono tre chirurgie nel territorio, spostando la chirurgia da Paola verrà privato quindi tutto il basso Tirreno cosentino del servizio di chirurgia del servizio di emergenza urgenza e tolta la chirurgia non avrà più senso avere una struttura ospedaliera come questa perché perderemo tutti gli altri servizi. C'è sicuramente qualcuno che ricorda quando qui c'era il punto nascita. Poi è stato spostato a Cetraro; adesso non c'è, né a Paola e neanche a Cetraro e i nostri figli nascono altrove. Ciò significa che c'è appunto un disegno, un disegno ben preciso di annientare la sanità pubblica nel territorio e su questo vogliamo protestare”.
Sullo spostamento, ormai confermato, del reparto di chirurgia, era intervenuto nei giorni scorsi lo stesso Graziano Di Natale. «La cosa curiosa – aveva dichiarato Di Natale - è che era stato detto che il piano della rete ospedaliera sarebbe stato condiviso con i sindaci, le associazioni, i calabresi. Mi avevano definito populista e animatore di folle poiché nulla era stato deciso. Oggi apprendiamo il contrario, è stato tutto già deciso».