Perseguitava la sua ex: arrestato. Avrebbe incendiato anche la porta dello studio del legale
Accusato di atti persecutori è destinatario di una misura cautelare eseguita dai carabinieri di Rende
RENDE - 19 gen. 23 - I carabinieri di Rende hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale nei confronti di D.A., 30 anni, di Cosenza, indagato per il reato di atti persecutori.
L’uomo, era stato già ammonito dal Questore di Cosenza per le reiterate condotte di minaccia e molestia verso l’ex compagna.
I militari dell’Arma, a seguito della denuncia presentata dalla donna, hanno ricostruito la tormentata relazione con l’indagato, al quale era stata legata per circa sei anni e con cui ha avuto un figlio. La vittima ha raccontato che il compagno era sempre stato aggressivo e violento e che era riuscita a tollerare questi comportamenti sino a qualche anno fa. Poi, la decisione di interrompere la relazione e di trasferirsi con il bambino dai genitori. Nonostante alcuni tentativi di riappacificazione e di ricostruzione della relazione, l’uomo ha continuato a mostrare la propria aggressività. Comportamenti che hanno indotto la donna a troncare definitivamente ogni rapporto nell’estate scorsa.
E' stato da quel momento, che l’uomo, non avendo accettato la decisione, ha iniziato a tormentare senza sosta la vittima, con continue offese e turpiloqui, minacce ed appostamenti. In un primo momento, nessuna denuncia, ma solo un racconto al legale e la richiesta di ammonimento da parte del Questore, provvedimento emesso e notificato all’inizio dello scorso dicembre. Una iniziativa che, a quanto pare, non ha bloccato l'aggressività dell'uomo che ha continuato a tempestare l'ex compagna di telefonate e messaggi dal contenuto ingiurioso, minacciandola di morte e intimandole di ritirare le accuse nei suoi confronti. Gli appostamenti: sotto casa, sul luogo di lavoro, anche con intimidazioni rivolte ai presenti, e durante le uscite della donna. In un episodio in particolare l’uomo, individuata l’autovettura della vittima, si sarebbe appostato per attendere il suo ritorno per poi aggredire fisicamente l'ex compagna, colpendola a mani nude dopo che la donna aveva chiesto ad un’amica di riaccompagnare il figlio a casa.
Le condotte persecutorie hanno portato la donna all’esasperazione, cagionandole un perdurante e grave stato d’ansia. Situazioni tali che hanno prodotto ulteriori problematiche, come quella da non presentarsi più a lavoro né accompagnare il figlio all’asilo per paura di poterlo incontrare.
Le minacce sarebbero state estese a chiunque sosteneva la donna: familiari, amici, persino il suo legale il quale, proprio nella notte di uno degli ultimi episodi di aggressione, ha subìto l’incendio della porta d’ingresso del suo studio. Le attività investigative intraprese e refertate dai militari della Stazione di Rende, alla Procura della Repubblica di Cosenza, hanno consentito di raccogliere elementi concreti che hanno consentito di richiedere l’emissione della misura custodiale, considerata la grave progressione criminosa dell’indagato.
L’uomo, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Cosenza, è stato tradotto presso la casa circondariale di Cosenza.