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Praia a Mare, l'area dell'ex "Aquafans" deve tornare al comune

Stabilito il fallimento della società, il comune ha proposto ricorso per ammissione al passivo. Per contratto, il comune dovrebbe ricevere anche le attrezzature



PRAIA A MARE – 29 dic. 22 - L'area dell'ex “Aquafans” di Praia a Mare deve tornare al comune. “Aquafans”, così si scrive, era la società che gestiva un parco acquatico in località Fiuzzi. Il comune, negli anni passati, aveva dato in concessione l'area per favorire il turismo ed anche l'occupazione, visto che la struttura assumeva personale locale. Poi, come avviene in alcuni casi, per varie vicissitudini, il parco acquatico ha chiuso i battenti e lì, a pochi passi dall'isola Dino, in una zona frequentata da turisti, è rimasta sola ferraglia, sempre più nel degrado, e in pasto alla ruggine. La Giunta comunale del sindaco Antonino De Lorenzo ha ripreso in mano le carte ed è pronta a dare incarico al legale per rivendicare l'area in questione. “Il comune di Praia a Mare – si conferma nell'atto - è proprietario dell’area su cui sorge il parco acquatico denominato “Aquafans” e delle attrezzature ed opere su di essa realizzate in forza dell’art.5 del contratto di concessione del 19 dicembre 1990”. Ora, con decreto dell’11 dicembre 2017, emesso nell’ambito di un procedimento penale, il Gip di Paola ha disposto il sequestro preventivo ai fini della confisca, e delle strutture, degli impianti, delle attrezzature e dei macchinari identificati con il parco acquatico, con esclusione del terreno demaniale sul quale insiste che, appunto, è nell'area comunale.



Il comune di Praia a Mare ha instaurato un giudizio civile, al fine di ottenere la risoluzione del contratto di concessione del 19 dicembre 1990 e conseguentemente rientrare nella disponibilità dell’area e delle attrezzature ed opere, anch’esse di proprietà dell'ente, proprio in virtù di quell'articolo 5 del contratto di concessione del 19 dicembre 1990. Il 29 aprile scorso, il Tribunale di Paola, sezione fallimentare ha dichiarato il fallimento della società ed il comune ha proposto ricorso per ammissione al passivo del fallimento. Lo scorso 24 novembre, il Tribunale di Paola ha dichiarato esecutivo lo stato passivo. Adesso la giunta è pronta a dare incarico ad un legale per cercare di concludere la vicenda e tornare in possesso del terreno. L'esecutivo, ha quindi, autorizzato il sindaco a proporre domanda di rivendicazione nel fallimento della società.



Tra le finalità a fondamento del contratto di appalto-concorso c'erano: la riqualificazione dell'area e mantenimento di elevati standard qualitativi; la realizzazione di un'attrazione turistica con finalità socio-ricreative; l'incremento dell'offerta turistica, della domanda occupazionale. Ma come è noto “La struttura comunale in questione, per una pluralità di vicissitudini finanziarie e di altra natura, che hanno investito i concessionari, è risultata destinataria di provvedimenti dell'autorità giudiziaria”. Lo scorso 11 dicembre 2017, il tribunale di Paola aveva disposto il sequestro preventivo della società. Inoltre, alla data dell'8 aprile 2021, risultavano tributi comunali non pagati per un importo complessivo pari a 342.342,57 euro, dei quali 262.364,00 euro maturati durante la gestione della prima società e la restante cifra maturati successivamente dall'attuale detentrice del complesso turistico.



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