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Praia a Mare, l'ospedale "dimenticato” per "rispondere alla politica"

Aggiornamento: 23 giu 2023

L'intervento del comitato civico sulla struttura ospedaliera di Praia a Mare, presa in scarsa considerazione, nonostante le sentenze




PRAIA A MARE – 1 giu. 23 - Sulla situazione dell'ospedale di Praia a Mare: “il sindaco De Lorenzo, risponde alla politica, e non ai cittadini”. È quanto sostiene il comitato civico che torna a toccare un tasto dolente da tempo. “Il tempo passa – si legge - e, malgrado i proclami e le passeggiate di qualche dirigente regionale presso il nosocomio di Praia a Mare, sembra che le sorti dell’ospedale non interessino più a nessuno. Non si può non rilevare il silenzio dell’amministrazione comunale, della minoranza consiliare, delle associazioni, di tutti quei cittadini abituati a criticare l’operato del passato e dello stesso sindaco di Tortora, che ha sempre condiviso le battaglie per l’ospedale”. Come è noto, l'ospedale di Praia a Mare è in “attesa” che si dia corso alle sentenze del Consiglio di Stato passate ampiamente in giudicato e mai tenute in considerazione.



Ma secondo il comitato civico, ad aggravare la situazione è proprio il “disinteresse”. Si legge infatti nella nota: “E questo silenzio è ancor più grave, considerato che è trascorso più di un anno dall’ultima sentenza del Consiglio di Stato n.384 del 13/01/2022 con la quale veniva fissato il termine di 90 giorni entro il quale il commissario straordinario per l’attuazione del piano di rientro della Regione Calabria, presidente Occhiuto, avrebbe dovuto dare piena attuazione alle sentenze del Consiglio di Stato e alla soluzione organizzativa della struttura ospedaliera di Praia a Mare prevista dal Decreto Sciabica. La stessa sentenza prevedeva che, trascorsi inutilmente 90 giorni, sarebbe dovuto subentrare in funzione sostitutiva il Commissario ad acta, Sciabica, già nominato dal Consiglio di Stato con la sentenza n.1153/2017. Sia il Commissario ad acta della Regione Calabria, Occhiuto, e sia il Commissario ad Acta, Sciabica, non hanno dato seguito a quanto dettato dalla sentenza n. 384 del Consiglio di Stato”. Un immobilismo che pesa sui cittadini. “Tra l’altro – si legge nella nota del comitato civico - un incontro tenutosi a Roma, nel mese di dicembre 2022, presso il Ministero della Salute tra Sciabica, i sindaci del Comune di Praia a Mare e Tortora e un rappresentante della Regione Calabria, ha avuto esito negativo. Come comitato civico a tutela dell’ospedale, venuti a conoscenza di tale incontro infruttuoso e, considerato il persistente silenzio dell’amministrazione comunale, in data 21.02.23, in un clima di collaborazione, abbiamo chiesto al sindaco di Praia a Mare, Antonino De Lorenzo, informandone tutti i sindaci del distretto, di presentare istanza al Consiglio di Stato perché nominasse, in sostituzione dell’inadempiente Sciabica, un nuovo commissario ad acta che, avendone i pieni poteri, desse immediata esecuzione alla sentenza 384/2022 del Consiglio di Stato. Questa nostra richiesta – prosegue il comitato civico - purtroppo non è stata accolta. E dobbiamo constatare con grande rammarico che, fino a oggi, sia il Commissario ad acta per il Piano di Rientro della Regione Calabria, Occhiuto, e sia Sciabica non hanno posto in essere alcuna iniziativa per dare piena funzionalità alla struttura ospedaliera.



Riteniamo, come comitato civico, che non si possa passivamente accettare questa situazione di stallo, per cui ribadiamo al sindaco di Praia a Mare la richiesta di presentare istanza al Consiglio di Stato perché nomini, in sostituzione dell’inadempiente Sciabica, un nuovo commissario ad acta che, avendone i pieni poteri, dia immediata esecuzione alla sentenza 384/2022 del Consiglio di Stato. Lo si è fatto anche in passato, quando fu chiesta la rimozione di Di Lallo inadempiente e il Consiglio di Stato nominò in tempi brevi Sciabica. Qualora la richiesta venisse disattesa ancora una volta dal sindaco di Praia a Mare – conclude il comitato - saremo costretti a dar corpo a quanto si vocifera in paese e cioè che il sindaco non assume alcuna iniziativa che possa risultare di contrasto con la propria parte politica che guida la Regione. Se questo dovesse risultare a vero, sarebbe molto grave. Si preferirebbe tutelare il proprio colore politico e non i cittadini, che per cure e prestazioni mediche sono costretti a rivolgersi a presidi ospedalieri anche fuori Regione con tutti i prevedibili disagi anche di natura economica. E con l’aggravante che l’ospedale di Praia – conclude - continua a rimanere una struttura dimezzata e incompleta e con attrezzature sottoutilizzate per carenza di personale”.



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