Praia a Mare, spiagge libere e noleggio ombrelloni: interviene anche "Praia bene comune”
Le critiche alla scelta dell'amministrazione: «Una via breve per tenere sotto controllo gli arenili»
PRAIA A MARE – 8 lug. 20 - L'ordinanza sindacale che disciplina l'accesso alle spiagge libere fa discutere, ancor di più, in relazione al punto in cui si predispone la possibilità che i soggetti autorizzati possano effettuare il noleggio delle attrezzature balneari. L'ordinanza va più nello specifico e afferma che i “noleggiatori” debbano tener conto del limite massimo della capienza consentita. Devono tener conto dell'estensione del singolo tratto di spiaggia libera e in ragione della superficie minima di circa 20 metri quadri per ogni ombrellone. Insomma, è qui il punto, il “noleggiatore” diventa anche un informatore sulle norme da tenere e sul corretto utilizzo delle aree. La questione è diventata subito argomento di interesse. L'opposizione è già intervenuta in merito. Ora c'è anche il gruppo di “Praia bene comune” che lancia le proprie idee sull'ordinanza. Commenti che vengono resi pubblici con l'obiettivo, affermano, di diventare proposte per contribuire al “bene comune”. Il gruppo di “Praia bene comune” indica le perplessità sull'ordinanza. Si chiede, come aveva fatto anche “Noi per Praia”: “Chi saranno i noleggiatori, con che forma l’amministrazione andrà a decidere i soggetti che possono attuare questo tipo di attività e con quale forma il comune andrà a disciplinare quest’attività? Tra le righe si legge che gli stessi dovranno tenere conto del limite della massima capienza”.
Le misurazioni sarebbero facili nel caso in cui venissero noleggiati tutti gli ombrelloni. Ma, si chiede “Praia bene comune”: “Come si farà con chi scende a mare con la propria attrezzatura? Saranno quindi delimitati gli spazi per aver una corretta distanza tra gli utilizzatori della spiaggia libera? Si legge anche che i noleggiatori dovranno altresì fornire tutte le informazioni relative al corretto utilizzo e al comportamento da tenere nelle aree libere, provvedendo, eventualmente, quindi non obbligati, a segnalare in caso di inosservanza alle disposizioni alle forze di polizia presente sul territorio. I noleggiatori di fatto dovranno anche vigilare? Con l’incarico di? - si chiede Praia bene comune -. Noi crediamo che con questo tipo di attività l'amministrazione stia cercando una via breve per tenere sotto controllo le spiagge libere, cosa che avrebbe dovuto fare direttamente l’amministrazione stessa. Crediamo si sia arrivati a stagione inoltrata con una situazione non ancora di ordine e di controllo sulle spiagge libere, atteso che anche se questa formula possa partire, ci chiediamo ad oggi come il comune stia vigilando sul rispetto delle distanze nelle suddette aree? Vista la presenza di numerosi turisti, al momento concentrati nei fine settimana, già in questa fase di inizio estate. Noi crediamo che si doveva giungere già pronti in questa fase della stagione e le nostre osservazioni sono votate non ad una critica fine a sé stessa, ma a capire e a fare chiarezza su un argomento che al momento chiaro non è”. Insomma, l’ordinanza sindacale n.288 che va a disciplinare l’accesso alle spiagge libere, contiene dei punti che non sono del tutto chiari e che lasciano spazio ad altre interpretazioni, soprattutto nel caso in cui non è chiaro chi possa diventare noleggiatore. Ci si aspetta, forse, una ulteriore ordinanza che indichi i requisiti per diventare “noleggiatore”. Il gruppo di “Praia bene comune” afferma che: “in tempo di Covid-19 si sapeva che sarebbe stata un’estate diversa dalle altre e che, così come fatto già per gli stabilimenti balneari, anche per le spiagge libere ci sarebbe stata la necessità di predisporre delle regole per il distanziamento tra ombrelloni. Sono tante le iniziative messe in campo da diversi comuni in Italia, alcune amministrazioni hanno adottato, come misure, la delimitazione degli spazi ove poter accedere mantenendo le dovute distanze e con obbligo di prenotazione da parte di residenti e turisti, per evitare che appunto accadano assembramenti o scene di assalto per accaparrarsi un posto. Sugli arenili più stretti o tradizionalmente presi d'assalto dai bagnanti gli ingressi saranno contingentati, per contenere i rischi di contagio e consentire il rispetto delle distanze di sicurezza”.