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Presunte molestie in una guardia medica del Tirreno cosentino: Gynestra incontra i dirigenti Asp

L'associazione ha raccolto una serie di testimonianze, alcune anonime, che raccontano di presunte molestie



LONGOBARDI – 1 mar. 23 - La vicenda legata alle presunte molestie che sarebbero avvenute nei locali della guardia medica di uno dei centri del basso e medio Tirreno cosentino sono state al centro di un incontro. L'associazione Gynestra ha discusso la questione, generata da una serie di testimonianze sui social e confidenze ai responsabili della stessa Gynestra, con la dirigente dell'azienda sanitaria e con il sindaco di Longobardi, Giacinto Mannarino. Il vertice si è tenuto proprio nei locali dell'Azienda sanitaria locale di Amantea, alla presenza della dirigente, Franca Santelli, della dirigente medico, Silvana Guido. Come spiegano i responsabili dell'associazione che opera sul territorio di Longobardi abbracciando principi femministi e inclusivi: “L’incontro è stato organizzato in seguito alle numerose testimonianze ricevute dall’associazione, sia tramite messaggi privati che tramite un box messo a disposizione sui canali social, attraverso cui poter raccontare la propria esperienza in forma anonima.



Messaggi che, seppur provenienti da donne diverse, raccontano la stessa modalità ripetuta nel tempo. Da quello che si evince dalle testimonianze raccolte, infatti, il medico in questione pare si approcci in maniera inopportuna ed invadente nei confronti delle pazienti e, indipendentemente dal problema di salute esposto, pare “consigli” a molte di loro di sottoporsi ad un test di gravidanza, anche a quelle in età ormai avanzata, talvolta al fine di “controllarne” le parti intime”. Questo è quanto sostiene l'associazione la Gynestra che ha potuto rilevare un aumento delle confidenze in questo senso e che quindi ha acceso una “spia rossa” sul caso. E l'associazione spiega: “In seguito a questi comportamenti, che pare si ripetano da molto tempo, diverse donne evitano di rivolgersi al medico locale, preferendo recarsi presso le strutture dei paesi limitrofi per evitare situazioni spiacevoli e pericolose. Ed è per questo- si legge in una nota - che Gynestra ha contattato venerdì 24 febbraio il sindaco Giacinto Mannarino per notiziarlo delle testimonianze raccolte e concordare una linea comune in grado di fare luce sulla vicenda. Mannarino, mostratosi subito disponibile, ha poi preso contatti con la dirigente Asl, programmando l’incontro di lunedì”.



La dirigente Santelli ha accolto le istanze dell’associazione, promettendo che: «Nei prossimi giorni manderemo una convocazione alle guardie mediche che operano sul territorio. Il passo seguente, sarà sentire l’ufficio legale che ci dirà quali passaggi dovranno essere intrapresi». «Come associazione presente sul territorio, vicina a tematiche di inclusione e femministe, ci è sembrato doveroso – affermano le fondatrici di Gynestra – viste le numerose segnalazioni ricevute, attivarci per capire a quante donne siano capitate tali vicende ed in quale modalità.

Con un semplice canale protetto sui social abbiamo ottenuto molte più testimonianze di quante ne immaginavamo e le abbiamo segnalate tempestivamente anche al comune. Qualora tali comportamenti dovessero essere confermati, ci auguriamo che siano adottate tutte le strategie e le misure idonee a ristabilire l’integrità e sicurezza di un presidio, quello della guardia medica, fondamentale per la tutela del diritto alla salute dell’intera comunità, un luogo in cui nessuno dovrebbe subire atteggiamenti poco professionali e soprattutto molesti».



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