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Primario dell'ospedale di Locri sospeso per un anno: utilizzava un ecografo per visite private

Il tribunale ha sequestrato un ecografo e una somma pari a 40mila euro ad un primario dell'ospedale di Locri che è stato sospeso per un anno, utilizzava l'apparecchiatura medica per visite private


Il tribunale ha sequestrato un ecografo e una somma pari a 40mila euro ad un primario dell'ospedale di Locri che è stato sospeso per un anno, utilizzava l'apparecchiatura medica per visite private


Locri, 7 dicembre 2024 – Avrebbe utilizzato un ecografo per svolgere visite specialistiche private, un primario in servizio presso l’ospedale di Locri, è stato sospeso per un anno perchè è finito al centro di un’indagine condotta dai finanzieri del comando provinciale di Reggio Calabria, con gravi accuse di peculato, truffa a danno dello Stato, false attestazioni e rifiuto di atti d’ufficio.

Il Tribunale di Locri, su richiesta della Procura della Repubblica, ha disposto anche il sequestro preventivo dello strumento ecografico e di una somma pari a 40.532 euro, unitamente alla misura interdittiva del divieto di esercitare la professione medico-sanitaria per un anno.

Le accuse

Il tribunale ha sequestrato un ecografo e una somma pari a 40mila euro ad un primario dell'ospedale di Locri che è stato sospeso per un anno, utilizzava l'apparecchiatura medica per visite private

Il professionista è indagato per uso improprio dell’ecografo e attività non autorizzate. Secondo quanto emerso dalle indagini, il dirigente medico avrebbe sottratto l'ecografo donato dalla collettività locrese e lo avrebbe utilizzato per svolgere attività privata non autorizzata presso studi medici, nonostante fosse vincolato da un contratto di esclusività con l’Asp di Reggio Calabria. Il provvedimento è stato emesso dal Gip del Tribunale di Locri, su richiesta della locale Procura della Repubblica diretta dal procuratore capo, Giuseppe Casciaro, che dispone l’applicazione di misure cautelari reali nei confronti del primario in servizio presso l’ospedale di Locri, indagato per i reati di peculato, truffa a danno dello Stato, false attestazioni e rifiuto di atti d’ufficio.

Lavoro esclusivo

Le investigazioni dei finanzieri del comando provinciale di Reggio Calabria hanno anche portato alla luce che il primario percepiva la cosiddetta “indennità di esclusività”, un compenso aggiuntivo riservato ai medici che scelgono di lavorare esclusivamente per il Servizio sanitario nazionale. Tuttavia, l’indagato avrebbe falsamente dichiarato di trovarsi in servizio presso l’ospedale durante le ore in cui era impegnato privatamente.

Emergenze ignorate e indagini in corso

In un episodio specifico, il medico si sarebbe rifiutato di intervenire durante un’emergenza nonostante fosse in turno di disponibilità, lasciando un collega ad affrontare la situazione senza il suo supporto. Le Fiamme Gialle hanno colto il medico in flagranza di reato mentre visitava un paziente in uno studio privato, utilizzando proprio l’ecografo che sarebbe stato sottratto.




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