Rapina alle poste di Amantea, arresti domiciliari per l'autore colto in flagranza
Disposti gli arresti domiciliari per il presunto autore della rapina alle poste di Amantea, il Gip D'Acunzo ha accolto le richieste degli avvocati Quintieri e Occhiuto
Amantea, 24 novembre 2024 – Disposta la misura degli arresti domiciliari per Roberto Mandarino, il 58enne, originario di Mendicino indagato per la tentata rapina alle poste del centro storico di Amantea e non andata a buon fine per la prontezza di intervento dei carabinieri della compagnia di Paola e delle varie stazioni, giunti sul posto per chiudere ogni via di fuga. L'indagato è assistito dagli avvocati Antonio Quintieri del foro di Paola e Natale Occhiuto del foro di Cosenza.
Il gip ha convalidato l'arresto
Il giudice per le indagini preliminari, Carla D'Acunzo nell'udienza tenutasi in queste ore ha convalidato l’arresto ed ha però deciso di attenuare la misura, concedendo su istanza degli avvocati Quintieri e Occhiuto, gli arresti domiciliari nel paese di origine dell'indagato. Il Gip, ha inoltre disposto l'applicazione del braccialetto elettronico. All'uomo viene contestato il tentativo di rapina, avvenuto lo scorso 19 novembre. Avrebbe puntato una pistola scacciacani, calibro 22, senza munizionamento, priva del tappo rosso, alla testa della direttrice dell'ufficio postale di corso Umberto ad Amantea, pronunciando la frase “stai zitta se no ti sparo”. Avrebbe poi intimato di aprire la porta blindata dell'ufficio postale e di disattivare l'allarme e aprire la cassaforte. Avrebbe potuto portar via una cifra di poco superiore ai venticinquemila euro, ma il colpo, come è ormai noto, non è andato a buon fine per l’intervento tempestivo dei carabinieri, avvenuto nel lasso di tempo necessario all'apertura temporizzata della cassaforte, circa 15 minuti.
Una pistola scacciacani
All'indagato viene contestata l'aggravante di aver utilizzato la pistola, priva del tappo rosso. La rapina, intorno alle 8.00 del mattino. L'indagato indossava occhiali da sole e mascherina FFP2 sul volto. All'arrivo dei carabinieri il rapinatore avrebbe lasciato la pistola sul tavolo e si sarebbe consegnato ai militari alzando le mani in segno di resa. Il colpo sarebbe avvenuto senza la presenza di altri complici. Insomma si tratterebbe di un'azione isolata. Ed infatti il presunto rapinatore ha atteso la direttrice per fare il suo ingresso nell'ufficio postale e dopo aver aperto con la chiave la saracinesca esterna dell’ufficio postale l'indagato sarebbe giunto fulmineamente per evitare la chiusura della porta. Indossava occhiali da sole scuri, la mascherina FFP2 di colore nero che gli copriva la bocca e il naso, un cappello scuro, guanti di colore scuro, abbigliamento scuro, con in mano una pistola. Dopo aver bloccato col suo corpo la chiusura della porta si è introdotto all’interno ed ha intimato alla direttrice di chiudere la porta a chiave. Dopo un accenno di reazione della direttrice, l'uomo le ha detto con voce ferma: “stai zitta se no ti sparo ”. Poi l'arrivo dei carabinieri. Oltre ai militari della compagnia di Paola e del nucleo operativo e radiomobile, hanno preso parte all'attività anche i carabinieri della stazione di Belmonte Calabro e Lago e di Amantea.
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