"Re Nudo" dichiarate inutilizzabili diverse intercettazioni
Aggiornamento: 21 mag 2021
Il Giudice Maria Grazia Elia ha aperto una breccia nell'indagine sull'inchiesta "Re nudo”
SCALEA - 21 mag. 21 - SCALEA – Una prima importante decisione del Gup di Paola sembra rimettere in discussione diversi punti fermi dell'indagine nell'ambito del procedimento convenzionalmente nominato “Re nudo”.
Il Gup Maria Grazia Elia si è espressa sul punto focale delle intercettazioni. Ha dichiarato inutilizzabili nel procedimento in corso una serie di intercettazioni provenienti dal procedimento penale della Dda di Catanzaro. Ha rigettato le ulteriori eccezioni formulate dagli avvocati e ha dichiarato, invece, utilizzabili altre intercettazioni.
Nei giorni scorsi, come è noto, la Cassazione si era espressa proprio sull'argomento degli “ascolti” e, in merito ad una richiesta degli avvocati Francesco Liserre e Carmelina Truscelli, aveva rinviato gli atti al Tribunale di Catanzaro per la posizione dell'indagato Eugenio Vitale, componente della commissione per l'invalidità. Una questione che aveva aperto una importante breccia che sembra aver contribuito alle successive decisioni.
Oltre agli avvocati Francesco Liserre e Carmelina Truscelli, all'udienza precedente le questioni erano state illustrate anche dagli avvocati Enzo Belvedere, Nicola Carratelli, Franz Caruso, così anche gli avvocati Giuseppe Bruno, Natalia Branda, Luigi Bottino, Alessandro Gaeta, Giampiero Gagliardi. La requisitoria del pubblico ministero è fissata per il prossimo 24 maggio e, certamente, dovrà tener conto di quanto stabilito dal Gup del tribunale di Paola, ieri.
Il Gup richiama, fra l’altro, la decisione delle Sezioni Unite, che stabiliscono, anche: “Il divieto di utilizzazione dei risultati delle captazioni in procedimenti diversi da quelli per i quali le stesse sono state autorizzate, salvo che risultino indispensabili per l’accertamento dei delitti per i quali è obbligatorio l’arresto in flagranza”.
La questione tecnica si snoda in una serie di considerazioni che porta a stabilire che: “i risultati delle intercettazioni autorizzate per determinati fatti-reato sono utilizzabili anche per ulteriori fatti-reato legati ai primi da una connessione sostanziale rilevante, a condizione però che anche essi rientrino nei limiti di ammissibilità previsti dall’art. 266 c.p.p.”.
SCALEA – 20 mag. 21 – Inchiesta “Re Nudo”, si apre un'importante breccia nell'attività investigativa legata alle intercettazioni. Il Giudice Maria Grazia Elia ha dichiarato inutilizzabili le intercettazioni disposte nell'ambito di una serie di Rit (il numero delle registrazioni autorizzate per le intercettazioni). Si tratta di una serie di documenti inseriti nel processo penale della Dda di Catanzaro, ha rigettato le ulteriori eccezioni, ed ha dichiarato utilizzabili, invece, altre intercettazioni. “Superfluo ribadire – si legge – che la disciplina di utilizzabilità delle intercettazioni afferisce alla diversità dei reati e non alla diversità dei soggetti concorrenti nel medesimo reato, non richiedendosi per l'autorizzazione che gli indizi di reato sianoindividualizzatti, in quanto i presupposti per le intercettazioni sono riferiti all'esistenza del erato e non alla responsabilità dei singoli concorrenti”.