Santa Maria del Cedro: ordinanza di chiusura e sgombero del "Summer day"
Il sindaco di Santa Maria del Cedro ha pubblicato una motivata ordinanza che prevede la chiusura e lo sgombero del "Summer day"
SANTA MARIA DEL CEDRO – 19 ago. 23 - Un'ordinanza del sindaco di Santa Maria del Cedro, di sgombero di una struttura che, si sostiene, sia diventata di proprietà comunale, in seguito ai trasferimenti dei beni demaniali. Ieri, l'intervento della polizia locale di Santa Maria del Cedro, con il coordinamento del responsabile del servizio, Francesco Costabile. Lo sgombero dei locali è avvenuto alla presenza di turisti che, adesso, hanno tempo fino al prossimo 21 agosto per abbandonare la struttura. L'ordinanza del sindaco ha per oggetto la “Chiusura immediata e sgombero delle persone presenti presso la struttura ricettiva denominata Summer day ubicata in Santa Maria del Cedro alla via Filicudi, anche per motivi igienico-sanitari”.
Un sopralluogo effettuato dal comando della polizia locale del comune di Santa Maria del Cedro, cui ha partecipato il dottor Ordine appartenente all’Asp di Cosenza, secondo quanto si legge nell'ordinanza, conferma che la struttura ricettiva “è in condizioni igienico-sanitarie non idonee, tali da pregiudicare una normale vivibilità”.
E' stato emesso l'ordine al legale rappresentante pro tempore della società che gestisce della “chiusura immediata della struttura e lo sgombero immediato dell’intero compendio immobiliare”; tutto questo in considerazione che “all’interno della struttura risultano alloggiati numerosi ospiti, tra cui bambini che provengono da fuori regione, al fine di consentire agli avventori ospiti, di poter organizzare la ripartenza, si concede termine sino a lunedì 21 agosto alle ore 12.00 per sgomberare gli immobili oggetto del provvedimento”. L'ordinanza è rivolta a tutte le persone presenti, nessuna esclusa, con apposizione di relativa cartellonistica di avviso della misura cautelare applicata comprensiva di sigilli. La struttura, nei giorni scorsi, secondo quanto si legge, aveva avanzato “scia, per avvio di attività ricettiva extralberghiera”, rigettata dallo sportello comunale. “L’immobile ove è denunciato l’inizio dell’attività è di proprietà del comune di Santa Maria del Cedro – si legge - in virtù del decreto di trasferimento n. 6 del 31.12.2018 da parte dell’Agenzia del Demanio.
A ciò si aggiunge che avverso tale provvedimento e successivi atti amministrativi adottati dal comune di Santa Maria del Cedro che ha disposto l’acquisizione degli immobili al patrimonio dell’ente, è stato proposto” da chi si professa proprietario della struttura, “ricorso al Tar Calabria che ha confermato la legittimità del trasferimento dei beni in favore dell’Ente”. Si legge ancora: “Nei giudizi amministrativi che si sono tenuti, che ormai fanno stato per essere passati in giudicato, il perito nominato dal Tar Calabria, ha tra l'altro riscontrato l’assenza dei requisiti di agibilità. Gli immobili sono altresì inagibili per non essere allacciati alla rete idrica comunale. Gli immobili sono altresì inagibili in quanto privi del rinnovo dell’autorizzazione allo scarico fognario”.
Problemi, da come si legge nell'ordinanza anche per la raccolta dei rifiuti: la società municipalizzata di Santa Maria del Cedro, “non è autorizzata al ritiro dei rifiuti presso la struttura poiché l'immobile è di proprietà dell'ente e non dovrebbe essere occupato da terzi, né tantomeno dovrebbe svolgersi all’interno qualsivoglia attività, va da sé che avendo la citata società dichiarato di svolgere l’attività sin dalla data del 14 agosto, è evidente che è intervenuto ed è in essere uno smaltimento illecito dei rifiuti, non essendo consentito a società terze di effettuare la raccolta dei rifiuti nel territorio del comune di Santa Maria del Cedro”.
Altra problematica sollevata nell'ordinanza: “non è stata acquisita al Suap riscrizione all’albo comunale degli alloggi ad uso turistico, né tanto meno risulta pendente presso il Sirdat alcuna pratica di iscrizione. Inoltre il commissariato di pubblica sicurezza di Paola ha evidenziato la completa assenza di comunicazioni relative agli alloggiati anche ai fini del contrasto all’evasione dei tributi minori tra cui la tassa di soggiorno”.
Conclusioni: “per tali motivi, accertato che non sono presenti i requisiti e i presupposti di legge richiesti”, è stato adottato un provvedimento motivato con cui “si vieta la prosecuzione della denunciata attività e si ordina la rimozione degli effetti dannosi prodotti”.