Scalea, Alto Tirreno cosentino Scarl, in liquidazione. Opere finanziate nei comuni
Programmata per oggi una riunione con la discussione sulla messa in liquidazione della società cooperativa che dovrà però risolvere questioni sospese
SCALEA – 20 mag. 21 - Una società cooperativa a responsabilità limitata che, negli ultimi anni, ha prodotto per i comuni finanziamenti per circa 6 milioni di euro, adesso, sta per essere messa in liquidazione. Una sorta di inattività forzata per l'Alto Tirreno cosentino Scarl, che, a quanto pare, da anni non produce un bilancio, da anni non rinnova gli organi. Il presidente, Salvatore Paolino, ex sindaco di Santa Domenica Talao, ora consigliere d'opposizione, ha convocato l'assemblea dei soci per questa sera, a partire dalle ore 19. All'ordine del giorno, le dimissioni del Consiglio di amministrazione; la messa in liquidazione della società cooperativa; l'individuazione, nella componente societaria di parte pubblica, del nuovo soggetto responsabile.
L'appuntamento è nella sede della sala polifunzionale del comune di Scalea. L'atmosfera, certo, alla luce dell'ultimo terremoto che ha scosso uno dei comuni che fa parte della società, non è delle migliori. Ma bisogna capire, se la società ha fatto il suo tempo. Il presidente Paolino è stato eletto dall'assemblea del Cda, ormai circa sei anni fa, più o meno dalla stessa data non si rinnovano gli organi, non si produce un bilancio, la Camera di commercio ha recentemente “abbandonato” la società. Ci sarebbero procedimenti ancora attivi da chiudere. I comuni della società, il vecchio “patto territoriale dell'alto Tirreno cosentino”, per intenderci sono 13, da Aieta a Papasidero, a Buonvicino, Diamante e Belvedere Marittimo esclusi. Il comune di Scalea possiede una quota di maggioranza. Probabilmente, nella riunione di questa sera si dovrà individuare anche un comune capofila. La situazione, comunque, appare complessa proprio perchè ci sarebbero provvedimenti amministrativi da chiudere. Fra le opere che provengono da finanziamenti prodotti dal cosiddetto Patto territoriale, ci sono opere come il palazzo dei Principi di Scalea, l'unione dei lungomari di Grisolia e Santa maria del Cedro, altre opere a Maierà, Santa Domenica Talao, il parco archeologico a Santa Maria del Cedro. Il presidente Paolino si è detto rammaricato in quanto il territorio non si è voluto far carico dell'importante strumento che,invece, ha prodotto opere, negli ultimi anni, del valore di sei milioni di euro.